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Il settore dei servizi cinese ha subito critiche dopo che il comparto manifatturiero ha ripreso a espandersi, segnalando un terzo trimestre robusto.
Mercoledì 3 settembre, l’attenzione del mercato si è concentrata sul RatingDog China General Services PMI. Il PMI dei Servizi è passato da 52,6 a luglio a 53 ad agosto, suggerendo che le misure di Pechino per stimolare la domanda dei servizi hanno avuto successo. Il sondaggio di agosto ha rivelato diversi sviluppi chiave:
La ripresa dell’attività nel settore dei servizi e il recupero del comparto manifatturiero hanno spinto il RatingDog China General Composite PMI da 50,8 a luglio a 51,9 ad agosto.
Tuttavia, Pechino potrebbe essere preoccupata per due temi comuni nel settore dei servizi e in quello manifatturiero. La forte concorrenza ha impedito alle aziende di aumentare i prezzi di vendita nonostante l’incremento dei costi degli input nel settore privato. Le pressioni sui margini hanno portato le imprese a ridurre il personale in entrambi i settori, con il potenziale impatto sul consumo interno.
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Yao Yu, fondatore di RatingDog, ha commentato:
“Nel complesso, la performance del settore dei servizi ad agosto è stata notevole. Tuttavia, la costante pressione sui prezzi di vendita, e quindi sui profitti, suggerisce che la ripresa del settore dei servizi potrebbe essere squilibrata. Pur essendo positivo a breve termine per l’attività aziendale, la continua pressione sui profitti delle imprese potrebbe generare un feedback negativo sul lungo periodo.”
Sottolineando l’importanza delle pressioni sui prezzi e dei margini di profitto, Yao Yu ha concluso:
“La capacità di trasferire efficacemente gli aumenti dei prezzi e l’eventuale miglioramento della domanda interna saranno fondamentali per valutare la probabilità di una ripresa economica sostenuta.”
I mercati finanziari hanno reagito rapidamente al rilascio del PMI, riflettendo un sentiment favorevole nei confronti di un’economia cinese robusta.
Prima dei dati del PMI, l’Hang Seng Index aveva registrato un aumento dello 0,85% fino a 25.713. Tuttavia, in risposta al rapporto PMI di agosto, l’indice ha brevemente raggiunto un massimo di 25.741 per poi scendere a un minimo post-risultati di 25.535.
Mercoledì 3 settembre, l’indice era in aumento dello 0,15% a 25.534 nella sessione mattutina. Le pressioni sui prezzi e le tendenze del mercato del lavoro hanno influito sul sentiment, invertendo i guadagni precedenti.
Nel mercato dei cambi, l’AUD/USD ha mostrato una reazione mista ai dati del PMI, salendo a un massimo post-risultati di 0,65248 USD prima di scendere a un minimo di 0,65209 USD a causa delle preoccupazioni sui margini di profitto. Il 3 settembre, l’AUD/USD oscillava con un calo dello 0,33% a 0,62752 USD.
Il dollaro australiano resta sensibile agli sviluppi dell’economia cinese e alla politica commerciale statunitense.
La scorsa settimana, il principale negoziatore commerciale della Cina, Li Chenggang, si è incontrato con funzionari statunitensi per discutere i termini commerciali in essere. Ulteriori progressi verso un accordo commerciale tra USA e Cina potrebbero rafforzare il sentiment. Tuttavia, il China Summit potrebbe attirare critiche da parte del Presidente Trump, mettendo in dubbio le speranze di condizioni commerciali più favorevoli. Il rinnovarsi delle tensioni commerciali USA-Cina potrebbe pesare sugli asset a rischio.
Questa settimana, il Presidente Trump ha preso di mira l’India, affermando che quest’ultima aveva offerto di ridurre a zero le tariffe statunitensi, ma era ormai tardi. Le critiche di Trump sono arrivate dopo il China Summit, durante il quale India, Iran e Russia sono state tra le nazioni intenzionate a rafforzare i legami economici per limitare l’effetto delle politiche statunitensi sul commercio globale.
I numeri del PMI di agosto hanno evidenziato la necessità di ridurre le tariffe per alleviare le pressioni sui margini e incentivare le assunzioni. Un aumento nella creazione di posti di lavoro potrebbe migliorare il sentiment e i consumi privati, elementi cruciali per l’obiettivo di crescita del PIL del 5% fissato da Pechino.
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Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.