Il prezzo dell’Oro sembrava non riuscire a puntare al rialzo nonostante i segnali di rallentamento della crescita economica ma da metà seduta asiatica sta spingendo per il long.
Il prezzo dell’Oro è sceso leggermente durante la prima parte della notte dopo i dati economici contrastanti degli Stati Uniti. La Federal Reserve ha riportato un forte calo della produzione industriale degli Stati Uniti per settembre, -1,3% rispetto alla previsione di consenso di +0,2%, secondo il calendario economico.
I rendimenti dei Treasury sono saliti leggermente all’inizio della settimana, il che ha contribuito a spiegare la performance poco brillante di lunedì dell’Oro. I dati statunitensi seguono i dati negativi sulla crescita del PIL cinese di lunedì, che hanno deluso gli investitori. Nel frattempo, l’inflazione in Nuova Zelanda è aumentata molto più velocemente del previsto, con l’IPC del terzo trimestre riportato al 4,9% rispetto al 4,1% previsto. Il rapporto ha inviato i commercianti a precipitarsi fuori dai titoli di stato della Nuova Zelanda, facendo aumentare i rendimenti.
L’aumento dei rendimenti dei titoli di stato sta legittimando le crescenti scommesse sull’aumento dei tassi della Banca Centrale Statunitense nonostante i singhiozzi di crescita economica. Gli operatori sembrano, inoltre, essere sempre più aggressivi nei confronti delle politiche delle Banche Centrali globali. Ciò è di cattivo auspicio per l’Oro, che è un bene infruttifero. Secondo il CME Group FedWatch Tool, la possibilità di un rialzo del tasso della Federal Reserve di 25 punti base per la riunione di luglio 2022 è aumentata al 40,3% dal 35,0% di una settimana fa.
Il Regno Unito e l’Area Euro forniranno ai mercati maggiori dati sull’inflazione nel corso di questa settimana, ma per ora sembra che i mercati stiano iniziando a scontare l’inflazione di lungo periodo. Ciò va contro le prospettive transitorie della FED. Le metriche sull’inflazione nelle principali economie globali inizieranno probabilmente a influenzare le scommesse sui tassi in misura maggiore nei prossimi mesi. Nel complesso, tuttavia, paradossalmente al momento le prospettive di inflazione sono negative per l’Oro a causa della posizione del mercato in un contesto di tassi più elevati.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro quota 1.781,07 $, in procinto di riprovare a chiudere al di sopra del target intermedio 1.776,14, importante supporto che darebbe il via ad un impulso rialzista non indifferente.
Impulso che potrebbe fermarsi davanti al difficile ostacolo 1.830 $, una resistenza dove per ben 2 volte il prezzo ne ha risentito e dato il via ad un forte movimento ribassista. Se il long passerà la resistenza indenne, l’obiettivo long dei 1.900 $ tondi sarà molto probabile.
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Da sempre interessato alla finanza, ha dedicato gli studi nell'analisi tecno-grafica e nell'analisi fondamentale dei Mercati Finanziari.