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L'Indice del Dollaro USA (DXY) scende a 97,15 a causa della pressione politica, dell'ottimismo commerciale e del sentiment risk-on in Asia.
L’Indice del Dollaro USA (DXY) è sceso a 97,15 durante la sessione asiatica di giovedì, raggiungendo il livello più basso dal 7 luglio, a causa del miglioramento del sentiment di rischio globale e dell’instabilità politica in Giappone che ha frenato la domanda di beni rifugio.
L’ottimismo legato ai nuovi accordi commerciali ha stimolato l’appetito per il rischio, ma l’incertezza sulla leadership giapponese ha ridotto la fiducia degli investitori, limitando ogni rilevante ripresa del dollaro.
Le preoccupazioni sull’indipendenza della Federal Reserve si sono intensificate dopo che il Presidente Trump ha rinnovato le critiche pubbliche al Presidente Jerome Powell, sollevando dubbi sulle future decisioni politiche.
Anche se non è previsto alcun taglio dei tassi durante il prossimo meeting FOMC, la prospettiva di una politica monetaria guidata da motivi politici turba gli investitori.
Il Segretario del Tesoro Scott Bessent ha suggerito che una nuova nomina al vertice della Fed potrebbe emergere nei primi mesi del 2026, alimentando l’incertezza sulla leadership.
Bessent ha inoltre rivelato l’intenzione di incontrare funzionari cinesi a Stoccolma per discutere della scadenza dell’accordo commerciale dell’1 agosto. Un’insolvenza delle negoziazioni potrebbe innescare un ulteriore indebolimento del dollaro.
I mercati ora focalizzano l’attenzione sui dati flash del PMI di luglio, con le previsioni a 52,5 per il manifatturiero e 53,0 per i servizi.
Oltre al PMI, le richieste di sussidio di disoccupazione, le vendite di nuove abitazioni e l’indice della Fed di Chicago potrebbero fornire nuove indicazioni. Fino ad allora, il dollaro rimane vulnerabile all’ambiguità politica e ai rischi globali.
L’Indice del Dollaro USA (DXY) prosegue il suo percorso ribassista all’interno di un canale discendente ben definito sul grafico a 2 ore. Dopo aver fallito nel recuperare la zona di resistenza a 98,00, l’indice è sceso bruscamente e ora sta testando il supporto orizzontale chiave nei pressi di 97,11.
Una rottura sostenuta al di sotto di questo livello potrebbe aprire la strada verso 96,74 e possibilmente 96,37 come prossimi obiettivi ribassisti.
Sia la EMA a 50 periodi che quella a 100 periodi si posizionano al di sopra dell’attuale andamento dei prezzi, rafforzando la pressione ribassista. Se il livello di 97,11 dovesse mantenersi, ci si potrebbe aspettare una ripresa verso il confine superiore del canale, vicino a 97,55, ma la struttura più ampia suggerisce ulteriori indebolimenti a meno che il DXY non chiuda decisamente sopra 97,94.
La sterlina britannica continua a essere scambiata all’interno di un canale ascendente ben definito, supportata da un aumento del momentum e dal sostegno delle EMA a 50 e 100 periodi. Dopo aver superato 1,3536, la coppia ha subito un forte incremento per testare la zona compresa tra 1,3588 e 1,3600, ma ora mostra un leggero ritracciamento.
Se la coppia riesce a mantenersi sopra 1,3536, gli acquirenti potrebbero puntare a 1,3629 come prossimo obiettivo, seguiti da 1,3676. Una rottura sostenuta al di sotto del canale e delle EMA sposterebbe il bias verso 1,3497 e potenzialmente 1,3451.
EUR/USD continua a essere scambiato saldamente all’interno di un canale ascendente, supportato dall’incrocio delle EMA a 50 e 100 periodi. La coppia ha superato una resistenza chiave a 1,17216, che ora è diventata supporto, e attualmente si sta consolidando appena sotto 1,17825.
Se il momentum dovesse tenere, il prossimo obiettivo al rialzo si trova a 1,18085. Un breakout sopra questo livello potrebbe portare a testare 1,18303 e potenzialmente 1,18400. Sul lato ribassista, una rottura sotto 1,17550 potrebbe far testare 1,17216, con ulteriori perdite che guardano a 1,16849.
Il bias a breve termine rimane rialzista fintanto che l’EUR/USD rimane al di sopra della linea mediana del canale ascendente e mantiene il supporto alle EMA.
Arslan è un MBA in finanza e possiede anche una laurea MPhil in finanza comportamentale. Esperto in analisi finanziaria e psicologia degli investitori, Arslan utilizza il suo background accademico per offrire preziose intuizioni sul sentiment di mercato e sulla probabilità che gli strumenti siano sovraacquistati o sovrasvenduti.