Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano ancora in calo sul target di 72 dollari al barile, ma potrebbe prepararsi a un rimbalzo. Il gas naturale resta invece debole.
Il prezzo del petrolio greggio WTI e il gas naturale si sono mantenuti stabili anche nell’ultima sessione di scambi, entrambi sulle linee di supporto principali a 72 e 3,2 dollari rispettivamente.
Lo scenario ribassista continua a rappresentare l’opzione più plausibile per il brevissimo termine, ma l’impatto dei dazi di Trump e la loro attuale sospensione potrebbero fornire al mercato diversi picchi di volatilità.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 72,66 dollari al barile. Il gas naturale, invece, passa di mano a 3,1920 dollari.
Appena due giorni fa, il prezzo del petrolio greggio WTI era riuscito a spingersi fino ai massimi relativi di 74,58 dollari al barile, prima di arretrare rapidamente. Se il supporto a 72 dollari dovesse reggere e il prezzo fosse in grado di ritornare sopra il target successivo di 73,5 dollari, allora l’estensione rialzista potrebbe ricondurre il petrolio ai massimi sopra citati.
Raggiungere quella fascia di prezzo a 74,58 dollari significherebbe superare stabilmente l’EMA a 50 giorni (72,82$) e quella a 200 giorni (73,89$) riportandosi invece sul livello della SMA (media semplice) a 74,50$.
Insomma, su questo target possiamo concentrare l’obiettivo principale del movimento di recupero al rialzo, una sorta di anticamera al target di 75 dollari che a sua volta può aprire la strada a un allungo più esteso.
Lo scenario fin qui identificato cadrebbe però in caso di break-out ribassista sotto i 72 dollari e verso il supporto successivo di 70 dollari.
Il prezzo del gas naturale passa di mano a 3,1940, ancora in calo dal target di 3,3 dollari. L’arretramento settimanale è stato complessivamente ampio e l’obiettivo rialzista di 3,5 dollari non sembra più dietro l’angolo.
Con il prezzo ora stabilmente sotto il punto pivot di 3,23$ (coincidente con l’EMA a 50 giorni) la pressione ribassista potrebbe farsi ancora più insistente, verso gli obiettivi successivi di 3,12 e 3 dollari tondi.
Un calo sotto questo target fornirebbe lo stimolo necessario per un break-out ribassista nell’area tra i 2,2 e i 2,8 dollari.
Per uno sguardo a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico. È inoltre possibile seguire la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime notizie economiche e analisi tecniche.
Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.