Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano in calo verso i 75 dollari mentre il gas naturale ha forato il supporto a 3,8 dollari. Ribassi, dunque, ancora in corso.
I tentativi di recupero delle commodities energetiche non hanno sortito l’effetto ipotizzato e sia il prezzo del petrolio greggio WTI che quello del gas naturale hanno subito un nuovo arretramento.
Precisamente, il prezzo del petrolio greggio WTI segna adesso 75,5 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,73 dollari. Ulteriori ribassi rischiano di riportare le due commodities in territorio più spiccatamente ribassista, ad esempio sui livelli rispettivamente di 73,5 e 3,5 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato ancora in deciso calo (-3,3% su base settimanale) e sotto il supporto di 75,5 dollari al barile. In questo scenario, gli obiettivi ribassisti successivi si trovano a 75 dollari, 73,5 dollari e a 72 dollari. Si tratta in tutti e tre i casi di supporti particolarmente solidi, che potrebbero reggere la pressione ribassista e aprire la strada a una temporanea stabilizzazione.
In particolare, sul livello di 75 dollari si trova la media semplice a 200 giorni, che potrebbe riuscire a rallentare la spinta ribassista ancora in corso.
Le prospettive di ripresa rimangono pressoché le medesime già espresse nelle scorse analisi, ma visto il proseguimento dei ribassi ritengo di poter limitare a 80 dollari tondi l’obiettivo bullish principale.
Per raggiungere questo target, il prezzo del petrolio greggio dovrebbe rimbalzare dapprima sul pivot di 76,5 dollari e poi verso le resistenze successive di 78 e 78,8 dollari al barile. Oltre questi valori, potrebbe riprendere quella fase di accumulazione che aveva garantito un primo test (fallimentare) della resistenza a 80 dollari.
Anche il prezzo del gas naturale ha proseguito nei suoi ritracciamenti, abbandonando persino il supporto di 3,8 dollari con nuove esplorazioni al ribasso. Per questa commodity, un’ulteriore estensione ribassista oltre i 3,7 dollari potrebbe agevolare un definitivo capitombolo oltre i 3,5 dollari e verso i minimi relativi da cui il prezzo si è a fatica allontanato.
Per evitare questo scenario il gas naturale dovrà limitare i cali odierni o riportarsi stabilmente sopra il target di 3,8 dollari, ancora a portata di mano. In particolare, una ripresa oltre questo valore potrebbe permettere alla commodity di consolidare nell’area intermedia tra i 3,8 e i 3,88 dollari, per poi ripartire al rialzo verso la riconquista dei 4 dollari tondi.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.