Tradotto con IA
L’Indice del Dollaro USA (DXY) ha registrato un leggero rialzo vicino a 98,50 durante la sessione asiatica di giovedì, recuperando le perdite precedenti. Questo movimento riflette le crescenti aspettative che la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse invariati a 4,25%–4,50% nella riunione di luglio.
Questo cambio di sentimento segue dati misti sull’inflazione negli Stati Uniti e sviluppi geopolitici che influenzano il posizionamento dei mercati.
Il CPI di giugno è aumentato del 2,7% su base annua, mentre il Core CPI ha raggiunto il 2,9%, entrambi superiori all’obiettivo a lungo termine del 2% della Fed. Nel frattempo, il PPI è rimasto stabile mensilmente, con il Core PPI in crescita del 2,6% su base annua.
I dati confermano le recenti dichiarazioni della Fed: Lorie Logan della Fed di Dallas ha sottolineato un approccio di attesa, mentre John Williams della Fed di New York ha osservato che l’attuale politica rimane appropriata.
L’ultimo Beige Book della Fed indica condizioni aziendali stabili con pressioni sui costi contenute. La maggior parte delle imprese rimane cautamente ottimista, pur essendo diffidente nei confronti di futuri aumenti dei prezzi, rafforzando così il caso a favore di una politica stabile.
Ad aggiungere ulteriori elementi, il Presidente Trump ha proposto tariffe al 10% su oltre 150 paesi, con tassi che potrebbero salire al 15–20%. Sebbene le trattative commerciali con l’India sembrino quasi concluse, i dettagli rimangono limitati. Questi sviluppi potrebbero frenare le prospettive di crescita globale, ma potrebbero sostenere la domanda di USD nel breve termine.
I mercati attendono ora i dati sulle vendite al dettaglio statunitensi, le richieste di sussidi di disoccupazione e i dati manifatturieri per ulteriori orientamenti.
L’Indice del Dollaro USA si sta consolidando al di sotto della resistenza della linea di tendenza discendente, vicino a 98,75, dopo un forte rimbalzo dal livello di supporto di 98,15. Il prezzo rimane sopra la 50-EMA (98,24) e la 200-EMA (97,88), suggerendo che il momentum rialzista è intatto nel breve termine.
Un breakout decisivo sopra 98,75–98,80 potrebbe aprire la strada al livello di 99,02 e 99,26. Sul lato ribassista, una discesa al di sotto di 98,44 potrebbe innescare una correzione verso 98,15 e 97,82. La struttura rimane cautamente rialzista, purché il prezzo si mantenga sopra le EMAs, anche se la resistenza della linea di tendenza continua a limitare ulteriori rialzi.
I cambi GBP/USD restano sotto pressione ribassista, scambiandosi all’interno di un canale discendente ben definito sul grafico a 2 ore. La coppia si attesta attualmente intorno a 1,3407 dopo non essere riuscita a superare la zona di resistenza a 1,3417, che coincide strettamente con il top del canale. Sia la 50-EMA (1,3441) sia la 200-EMA (1,3536) rimangono sopra il prezzo, rafforzando il bias ribassista.
Se i venditori ritrovano slancio, una discesa al di sotto di 1,3369 potrebbe aprire la strada verso 1,3341 e, potenzialmente, 1,3315 o 1,3280. Sul lato rialzista, i compratori necessitano di un breakout decisivo e di una chiusura sopra 1,3417 e la 50-EMA per sfidare 1,3456 e invertire il momentum.
I cambi EUR/USD rimangono bloccati in un canale discendente, scambiandosi attualmente intorno a 1,1600 dopo aver respinto la resistenza a 1,1641. La coppia resta al di sotto sia della 50-EMA (1,1644) che della 200-EMA (1,1663), rafforzando il momentum ribassista.
Un break al di sotto di 1,1574 potrebbe rivelare un supporto più profondo a 1,1544 e 1,1522. I compratori devono superare 1,1612 e riconquistare la zona compresa tra 1,1641 e 1,1667 per invertire il bias. Finché il prezzo rimane confinato nel canale e sotto le EMAs, il rischio ribassista resta in primo piano.
Arslan è un MBA in finanza e possiede anche una laurea MPhil in finanza comportamentale. Esperto in analisi finanziaria e psicologia degli investitori, Arslan utilizza il suo background accademico per offrire preziose intuizioni sul sentiment di mercato e sulla probabilità che gli strumenti siano sovraacquistati o sovrasvenduti.