Tradotto con IA
L’Indice Dollaro USA (DXY) è stato scambiato vicino a 99,00, raggiungendo un massimo intraday di 99,13 lunedì, in seguito a un miglioramento del sentiment di mercato dopo un tono più soft del Presidente Donald Trump riguardo alla politica commerciale.
Trump ha dichiarato che l’economia cinese “starà bene” e che gli Stati Uniti vogliono “aiutare la Cina, non nuocere,” attenuando le preoccupazioni riguardo a una nuova escalation dei dazi. Queste osservazioni hanno contribuito a stabilizzare il dollaro dopo la volatilità della settimana scorsa, limitando ulteriori pressioni al ribasso.
L’Indice del Sentiment dei Consumatori dell’Università del Michigan è sceso leggermente a 55,0 agli inizi di ottobre, da 55,1 a settembre, superando comunque le aspettative di 54,2. Le aspettative di inflazione si sono moderate, con la previsione a un anno scesa al 4,6%, mentre quella a cinque anni è rimasta al 3,7%.
I dati suggeriscono che i consumatori sono ancora cauti ma resilienti, offrendo un supporto moderato al dollaro nonostante segnali economici contrastanti.
I mercati stanno scontando una probabilità del 97% per un taglio dei tassi di 25 punti base in ottobre, con una ulteriore riduzione probabile a dicembre. Queste aspettative potrebbero limitare ulteriori guadagni per il dollaro. Nel frattempo, lo shutdown del governo USA, giunto nella sua terza settimana, continua a pesare sul sentiment, mentre il Congresso resta diviso su una risoluzione di finanziamento.
Nel complesso, il DXY rimane stabile poiché i trader bilanciano l’ottimismo per i progressi nel commercio con l’incertezza della politica interna e le aspettative di allentamento della Fed.
L’Indice Dollaro USA (DXY) è scambiato intorno a 99,12, mostrando segni di ripresa dopo aver testato il supporto vicino a 98,74. La EMA a 50 giorni a 98,60 e la EMA a 200 giorni a 98,09 agiscono come solide zone di supporto, mantenendo il trend rialzista complessivo.
Se l’indice riesce a mantenersi sopra 98,70, potrebbe retestare 99,57, con un ulteriore potenziale rialzo verso 100,25. Al contrario, un break al di sotto di 98,70 potrebbe aprire una discesa verso 98,03.
Un RSI vicino a 58 suggerisce un momentum rialzista moderato senza raggiungere il livello di ipercomprato, indicando spazio per una continuazione. I trader potrebbero cercare un breakout netto sopra 99,57 per confermare un rinnovato vigore.
Il cambio GBP/USD è scambiato attorno a 1,3332 USD, lottando al di sotto della resistenza della trendline discendente, attorno a 1,3370 USD. La EMA a 50 giorni a 1,3396 USD e la EMA a 200 giorni a 1,3456 USD continuano a limitare il movimento al rialzo, mantenendo il trend ribassista complessivo. Il supporto immediato si trova a 1,3280 USD, seguito da 1,3206 USD.
Una rottura al di sotto di questi livelli potrebbe aprire la strada a una discesa più profonda. Sul fronte rialzista, una chiusura sopra 1,3370 USD potrebbe segnalarne una ripresa a breve termine verso 1,3450 USD.
Un RSI a 41 suggerisce un momentum debole, indicando che per ora prevalgono i venditori. Nel complesso, GBP/USD mantiene un orientamento ribassista, essendo scambiato sotto le principali EMA e la trendline discendente.
Il cambio EUR/USD è scambiato attorno a 1,1594 USD, in difficoltà nel recuperare dopo una netta discesa. La EMA a 50 giorni a 1,1653 USD e la EMA a 200 giorni a 1,1693 USD continuano ad agire da forte resistenza, mantenendo l’orientamento ribassista. Il supporto immediato si trova a 1,1540 USD, e una rottura al di sotto di questo livello potrebbe spingere il cambio verso 1,1470 USD.
Tuttavia, un movimento al di sopra di 1,1630 USD potrebbe innescare una ripresa a breve termine verso 1,1710 USD. Un RSI a 42 evidenzia un momentum d’acquisto limitato, indicando una possibile oscillazione laterale prima di eventuali breakout significativi. In generale, la struttura suggerisce un tono ribassista a meno che EUR/USD non chiuda sopra la trendline discendente, attorno a 1,1660 USD.
Arslan è un MBA in finanza e possiede anche una laurea MPhil in finanza comportamentale. Esperto in analisi finanziaria e psicologia degli investitori, Arslan utilizza il suo background accademico per offrire preziose intuizioni sul sentiment di mercato e sulla probabilità che gli strumenti siano sovraacquistati o sovrasvenduti.