Dopo aver sfiorato il livello annuale sopra i 92 $, il Petrolio WTI inizia a perdere forza. Siamo vicini ad un’inversione di tendenza?
Il prezzo del Petrolio WTI, prima di perdere forza, ha registrato nella primissima ora della sessione europea un nuovo massimo, toccato l’ultima volta 10 mesi prima; ribasso iniziato con lo sfruttamento delle ultime riserve sulle prospettive dell’economia cinese e sulla politica monetaria restrittiva delle Banche Centrali. Ciononostante, per il momento la struttura del mercato sottostante appare ancora intatta.
Nella giornata di ieri, durante il 24° Congresso mondiale del Petrolio a Calgary, in Canada, il ministro dell’Energia saudita, il principe bin Salman, si è espresso in maniera preoccupata sul futuro economico a breve termine della Cina. Una considerazione che potrebbe portare pressione ribassiste sull’Oro nero.
Come anticipato, la seconda economia del mondo sta lottando per rilanciare la propria crescita economia, la quale non si è ripresa dal Covid.
Recentemente, la compagnia petrolifera nazionale dell’Arabia Saudita, la Saudi Aramco, e l’Agenzia Internazionale per l’Energia (EIA), hanno abbassato le loro previsioni sulla domanda globale di Oro nero.
Lo sfondo dell’attuale movimento dei prezzi dell’energia è stato l’inasprimento della politica monetaria delle Banche Centrali per contenere l’alto livello di inflazione, e ora la preoccupazione maggiore è che la crescita globale dovrà rallentare fino a un punto che potrebbe indebolire la domanda di Oro nero.
Ora tutti gli occhi sono rivolti verso la riunione della FED di domani, dove è previsto un NON rialzo, in controtendenza rispetto alla Banca Centrale Europea, la quale ha aumentato il proprio tasso di interesse di 25 punti base (0,25%), portandosi al 4%, e abbassando al tempo stesso le prospettive di crescita economica.
Riguardo la questione macroeconomica, si attendono nella giornata di oggi i dati sulle scorte settimanali del Petrolio.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro nero quota 92,50 $, in rialzo dell’1,54%, ed in via di testare una possibile correzione o addirittura inversione di tendenza, soprattutto considerando la forte presenza di ribassisti intorno al livello annuale dei 92,76 $. Ovviamente, tutto ruoterò attorno a come reagirà il dollaro americano dopo la riunione della FED di domani.
Con una perdita di forza del dollaro USA, è probabile che il Petrolio WTI proverà prima a raggiungere i 92,76 $ e subito dopo di superarlo per cercare di usare il suddetto livello annuale come supporto per dare l’assalto al prossimo livello annuale dei 99,76 $. Viceversa, un rafforzamento del dollaro USA dovrebbe comportare un principio di ritracciamento ribassista dell’Oro nero, con gli orsi che cercheranno di avvicinarsi almeno verso i 90 $ di quotazione, e successivamente verso il livello annuale degli 84,10 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.