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Durante la prima sessione europea, l’US Dollar Index (DXY) ha continuato a scendere verso 99,20, il livello più debole dalla metà di novembre. Il calo riflette una crescente convinzione che la Federal Reserve ridurrà i tassi la prossima settimana, mantenendo il dollaro sotto costante pressione e limitando qualsiasi tentativo di ripresa.
Le recenti rilevazioni macroeconomiche statunitensi indicano un graduale raffreddamento dell’attività economica. Pur rimanendo in linea con una stabilità complessiva, gli indicatori relativi all’occupazione e alla produzione suggeriscono un indebolimento della domanda. Ciò ha rafforzato le aspettative che la Fed allenterà la politica monetaria prima di quanto previsto.
Le osservazioni accomodanti di diversi funzionari della Fed hanno rafforzato l’ipotesi di un taglio dei tassi di 25 punti base durante la riunione FOMC della prossima settimana. Lo strumento CME FedWatch ora indica una probabilità prossima al 90% per tale mossa, a beneficio di asset privi di rendimento come l’oro e a svantaggio del dollaro.
Anche la speculazione intorno al prossimo presidente della Fed ha influenzato il sentiment. Secondo quanto riportato, il consigliere economico della Casa Bianca Kevin Hassett, noto per la sua propensione a tassi d’interesse più bassi, è uno dei favoriti. I mercati hanno interpretato ciò come un ulteriore segnale in favore di una politica più accomodante.
Sebbene le tensioni geopolitiche solitamente accrescano la domanda per il dollaro in quanto bene rifugio, l’effetto è stato contenuto. Segnalazioni di discussioni in stallo tra inviati della Russia e degli Stati Uniti e l’incertezza regionale in crescita non sono riusciti a compensare la narrativa dominante del taglio dei tassi.
Gli operatori ora si concentrano sul rapporto ADP sull’occupazione e sull’ISM Services PMI di oggi, seguiti venerdì dall’Indice dei Prezzi PCE, il parametro d’inflazione preferito dalla Fed.
L Dollar Index sta scendendo ulteriormente all’interno del suo canale discendente, con il prezzo che ha perso il supporto a 99,48 e si sta avvicinando alla linea centrale del canale. Sia la media mobile esponenziale a 50 periodi (50-EMA) che quella a 200 periodi (200-EMA) si collocano sopra il prezzo attuale, rafforzando la pressione ribassista mentre continuano a scendere. Le candele recenti mostrano costantemente massimi e minimi inferiori, segnalando una vendita controllata anziché il panico.
L’RSI si attesta vicino a 32, avvicinandosi a una condizione di ipervenduto ma senza un chiaro segnale di inversione. Se l’indice dovesse scendere sotto i 99,00, i livelli successivi da monitorare saranno 98,76 e 98,56. Perché qualsiasi ripresa prenda slancio, il DXY dovrà riconquistare i 99,48 e chiudere sopra la 50-EMA, indicando così un cambio nel momentum a breve termine.
Il GBP/USD si muove costantemente all’interno di un canale ascendente, con il prezzo che si attesta intorno a 1,3237 USD dopo aver rimbalzato dal supporto a 1,3221 USD. La coppia continua a registrare minimi crescenti lungo il fondo del canale, evidenziando una domanda di base costante. La 50-EMA a 1,3214 USD funge da supporto dinamico immediato, mentre la 200-EMA, vicina a 1,3182 USD, agisce da cuscinetto più profondo.
Il prezzo incontra resistenza a 1,3276 USD, seguito da 1,3325 USD se il momentum migliora. Le candele recenti mostrano un acquisto costante, ma picchi occasionali nelle ombre superiori segnalano una pressione di vendita verso il centro del canale.
L’RSI, intorno a 59, riflette un rafforzamento in crescita senza raggiungere condizioni di ipercomprato. Un nuovo test tra 1,3220 USD e 1,3200 USD potrebbe offrire nuovi appalti. Finché GBP/USD mantiene il canale, la struttura complessiva supporta una graduale continuazione rialzista.
L EUR/USD è in salita all’interno di un canale ascendente ben definito, con il prezzo che si attesta intorno a 1,1644 USD dopo aver superato una resistenza minore a 1,1604 USD. Le candele recenti mostrano minimi crescenti costanti e un momentum rialzista controllato lungo la linea di tendenza inferiore del canale.
Il prezzo si colloca ora al di sopra sia della 50-EMA a 1,1606 USD sia della 200-EMA a 1,1583 USD, rafforzando la struttura rialzista a breve termine. La prossima resistenza si trova a 1,1654 USD, seguita da 1,1682 USD se il momentum si consolida.
L’RSI si avvicina a 68, mostrando una pressione d’acquisto in crescita ma senza raggiungere livelli eccessivi. Un rifiuto nelle vicinanze della resistenza del canale potrebbe innescare una debole correzione verso 1,1604 USD o il fondo del canale, intorno a 1,1577 USD. Finché EUR/USD rimane all’interno del canale, il sentiment resta orientato al rialzo.
Arslan è un MBA in finanza e possiede anche una laurea MPhil in finanza comportamentale. Esperto in analisi finanziaria e psicologia degli investitori, Arslan utilizza il suo background accademico per offrire preziose intuizioni sul sentiment di mercato e sulla probabilità che gli strumenti siano sovraacquistati o sovrasvenduti.