Ieri giornata nuovamente positiva per i mercati finanziari globali a cui si è aggregato anche il nostro FTSE MIB che ha chiuso sopra i 43.000 punti ma con uno scenario variegato e con rialzi contenuti per le azioni di Piaggio e Prysmian.
Prosegue la fase di debolezza per Piaggio (PIA), che resta inserita in un trend ribassista iniziato a ottobre. Il titolo quota attualmente 1,78€, in calo del -9,78% da inizio mese.
Novembre segna così il terzo mese consecutivo in rosso, portando la performance annuale a -18,30%. Sul grafico weekly emerge una panoramica dell’andamento da inizio 2025, con una fase discendente che ha condotto al minimo di maggio a 1,61€, livello non toccato dal marzo 2020.
Dal minimo primaverile, Piaggio aveva avviato un rimbalzo tecnico racchiuso all’interno di un canale rialzista, spingendosi fino al massimo di ottobre a 2,11€, senza riuscire a superare la resistenza chiave in area 2,13€. Da quel punto è iniziato un deciso ritracciamento, culminato con il breakdown della linea dinamica supportiva del canale.
Nelle ultime sedute, il ribasso di PIA è proseguito con forza. Il prezzo è sceso a toccare un minimo settimanale a 1,74€. La discesa si è fermata in prossimità dell’area di proiezione ribassista dle canale. Adesso sta formando una candela doji esterna alla Banda di Bollinger inferiore, che potrebbe dare un segnale di inversione per Piaggio.
Il prezzo di Prysmian (PRY) si trova in una fase di appoggio del prezzo sull’area di 83€. In novembre registra un calo del -6,37%, interrompendo una serie di sei mesi consecutivi positivi. Attualmente quota 84,05€, mantenendo da inizio 2025 una performance positiva del +36,40%.
Sul grafico weekly si osserva una panoramica ampia, dal minimo di aprile in area 36€, punto di partenza di una lunga leg up rialzista che ha portato il titolo, a fine ottobre, a registrare il massimo storico a 93€.
Successivamente è iniziata una fase di contrazione con rottura della trendline supportiva del canale ascendente, che ha determinato due settimane fa una discesa repentina di oltre l’8%, in corrispondenza di un test tecnico dell’area di sostegno.
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