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Petrolio Analisi Fondamentale per la Settimana 8-12 Agosto 2016

Da
Barry Norman
Pubblicato: Aug 8, 2016, 05:28 GMT+00:00

Il petrolio statunitense in settimana si muove in leggero rialzo rimanendo però ribassista alla luce degli indicatori tecnici, che anticipano per la

Petrolio Analisi Fondamentale per la Settimana 8-12 Agosto 2016

Il petrolio statunitense in settimana si muove in leggero rialzo rimanendo però ribassista alla luce degli indicatori tecnici, che anticipano per la prossima settimana un’ondata di vendite. Dopo essere sceso in settimana al di sotto della soglia dei 40 $ in scia a un u di scorte negli stati uniti, il WTI chiude a 41,99; stranamente il mercato del Brent si muove in direzione opposta e chiude a 44,44, in rialzo di quasi il 5% da inizio settimana.
Nonostante l’aumento del prezzo del petrolio osservato da inizio anno, l’occupazione nelle attività di estrazione di gas naturale e petrolio – e in quelle di supporto – continua a scendere rispetto ai livelli toccati nell’autunno del 2014, poco prima dell’inizio della caduta del prezzo del petrolio. Il conteggio totale delle piattaforme (che include sia quelle destinate all’estrazione di petrolio che quelle per il gas naturale) registra un calo ancora più marcato: dai quasi 1800 pozzi dell’autunno del 2014 si è toccati nel maggio 2016 un minimo settimanale di 404 piattaforme.
Scende anche la produzione di petrolio, ma in misura molto inferiore rispetto al calo di occupazione e di piattaforme operative, mentre la produzione di gas naturale si è stabilizzata.
Nel breve termine i fondamentali non fanno pensare esattamente a un rally sostenuto. La domanda di benzina è piuttosto forte ma potrebbe dissolversi con la fine dell’estate; le attività di manutenzione delle raffinerie, d’altro canto, potrebbero portare a un calo di domanda di petrolio – tra luglio e ottobre, infatti, la domanda tende a scendere di 1,2 milioni di barili al giorno. Servirà molto tempo per poter osservare una riduzione degli alti livelli di scorte. Nel frattempo, l’Opec produce a livelli record e l’offerta dalla Nigeria e dalla Libia potrebbe tornare a farsi consistente. Ciononostante, domanda e offerta continuano a muoversi verso un equilibrio; scende il surplus dell’offerta a livello globale, la domanda continua a salire mentre la produzione globale di petrolio potrebbe scendere.
In risposta a un aumento della domanda stagionale, l’Arabia Saudita – principale paese esportatore e di fatto leader del cartello – ha mantenuto la produzione vicina ai massimi record nel tentativo di limitare l’azione dell’Iran, intenzionato a riguadagnare le quote di mercato perse. Secondo il Wall Street Journal, nel fine settimana la stessa Saudi Aramco avrebbe tagliato il prezzo del barile verso i mercati asiatici in misura sensibile.
Il ministro del petrolio, in una dichiarazione alle tv di Stato iraniano di lunedì, ha confermato l’eccesso di petrolio ma ha insistito sul fatto che l’equilibrio fra domanda e offerta sarà ristabilito nel tempo debito.

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