Nella giornata di sabato, il ministro ha, inoltre, affermato che l’Iraq – ove ad agosto si è registrato un incremento su base mensile delle esportazioni dai porti meridionali – continuerà ad aumentare la produzione.
In Nigeria, un gruppo armato ha comunicato di aver posto fine agli attacchi agli impianti petroliferi e del gas, che hanno provocato la perdita di circa 700000 barili al giorno, con la produzione scesa a 1,56 milioni di barili al giorno.
La prospettiva di una rapida ripresa della produzione di petrolio in Libia è, secondo il direttore della National Oil Corp., ostacolata dal ritardo nell’allocazione dei fondi da parte del nuove governo.
Michael Hewson, analista senior di CMC Markets, afferma: “Il prezzo del petrolio viene a trovarsi tra i timori per l’eccesso di offerta e l’apprezzamento del dollaro da un parte e la possibilità che anche la nuova proposta sulla limitazione della produzione nel quadro dell’Opec si dimostri un nulla di fatto.”
Secondo quanto dichiarato da Wim Thomas, consulente capo per l’energia di Shell, l’enorme eccesso di offerta che da due anni pesa sui prezzi potrebbe non esaurirsi prima della seconda metà del 2017.
