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Oro, analisi fondamentale settimanale, previsioni – Una politica espansiva di Powell sosterrebbe l’oro, ma se fosse troppo espansiva avrebbe un’influenza negativa

Da
James Hyerczyk
Pubblicato: Dec 16, 2018, 15:40 GMT+00:00

L'azione sui prezzi di questa settimana sarà guidata dalle decisioni sui tassi di interesse e le politiche monetarie della Federal Reserve, dalle proiezioni economiche del FOMC e dai contenuti della conferenza stampa del presidente della Fed, Jerome Powell. I commenti di Powell dovrebbero influenzare il mercato dell'oro, ma qui le cose si complicano…

Oro, analisi fondamentale settimanale, previsioni – Una politica espansiva di Powell sosterrebbe l’oro, ma se fosse troppo espansiva avrebbe un’influenza negativa

Chiunque abbia scommesso sull’oro pensando che potesse salire, dato che la Fed sembra che stia considerando di ridurre il numero di aumenti dei tassi per la riunione del Federal Open Market Committee che avrà luogo questa settimana, è rimasto scottato. La scorsa settimana il metallo prezioso ha chiuso al ribasso in reazione a un’impennata del dollaro USA che ha registrato il massimo degli ultimi 19 mesi contro un paniere di valute.

La scorsa settimana, i future Comex gold di febbraio si sono attestati a 1.241.40$, perdendo 11,20$ con un -0.89%.

Per quanto riguarda la scorsa settimana, l’azione dei prezzi dell’oro è stata guidata principalmente dal rally del dollaro statunitense. Dopo aver registrato una chiusura potenzialmente ribassista, invertendo il massimo del lunedì, dove ha testato il massimo degli ultimi cinque mesi, l’oro si è consolidato fino al venerdì, quando le cattive notizie dalla Cina e dall’Eurozona hanno trascinato verso il basso i mercati azionari globali.

Il forte calo dei mercati azionari ha spinto gli investitori a cercare riparo nel dollaro USA, determinando un calo della domanda di oro, asset valutato in dollari.

In relazione al dollaro…

La scorsa settimana, il dollaro USA è stato il grande vincitore del mercato del Forex, ma la mossa non è stata guidata da un rafforzamento dell’economia statunitense, piuttosto da una prospettiva cupa per l’economia globale. L’inflazione USA e i dati al dettaglio hanno rispettato le aspettative, gli investitori hanno continuato a prendere posizione in attesa delle decisioni sui tassi di interesse e sulla politica monetaria che verranno indicate questa settimana dalla Fed. Tale dinamica ha sostenuto il biglietto verde, tuttavia, sono state le preoccupazioni geopolitiche sulla Brexit e i segni di un’economia in via di indebolimento, in Cina e nell’Eurozona, che hanno portato il dollaro a un nuovo massimo annuale.

Venerdì, l’indice del dollaro statunitense è salito al massimo degli ultimi 19 mesi, mentre le notizie politiche ed economiche al di fuori degli Stati Uniti hanno continuato ad incrementare la domanda come bene rifugio per il biglietto verde.

Nel Regno Unito, la sterlina britannica è crollata mentre gli investitori temono che il primo ministro britannico, Theresa May, stia lottando per ottenere assicurazioni dall’UE e rischia di far saltare l’accordo sulla Brexit.

Lo yuan cinese ha registrato un calo contro il dollaro USA, i dati economici indicano che le vendite al dettaglio della seconda economia mondiale hanno registrato, nel mese di novembre, la crescita più lenta dal 2003, mentre la produzione industriale è la più bassa degli ultimi tre anni. La scorsa settimana l’euro ha perso lo 0,80% contro il dollaro USA dopo che il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha indicato previsioni di crescita più basse del previsto. Draghi ha dichiarato che la crescita nell’area euro del 2018 dovrebbe essere dell’1,9% e non del 2,0% come previsto a settembre. Nelle altre notizie, l’euro è sceso dopo che l’indice di IHS Markit’s Flash Composite Purchasing Managers è sceso a 51,3, il valore più basso dal novembre 2014, dopo la lettura finale di novembre a 52,7.

Previsioni

L’azione sui prezzi di questa settimana sarà guidata dalle decisioni sui tassi di interesse e le politiche monetarie della Federal Reserve, dalle proiezioni economiche del FOMC e dai contenuti della conferenza stampa del presidente della Fed, Jerome Powell.

Mercoledì ci si aspetta dalla Fed un rialzo dei tassi di 25 punti base. A settembre, la Fed è sembrata un po’ troppo ottimistica sulla crescita dell’economia nel 2019, e nella riunione di dicembre, il Federal Open Market Committee dovrebbe modificare le sue previsioni economiche, dove potrebbero anche essere espresse alcune preoccupazioni riguardanti crescita globale. Anche il presidente della Fed, Powell, dovrebbe tenere una conferenza stampa dopo la riunione, nell’incontro potrebbero essere esposte alcune preoccupazioni dei funzionari della Fed circa l’impatto delle dispute commerciali e sulle condizioni economiche.

L’influenza di Powell sui prezzi dell’oro

I commenti di Powell dovrebbero influenzare il mercato dell’oro, ma qui le cose si complicano.

In teoria, se le dichiarazioni di Powell dovessero indicare una politica espansiva, scenderanno i titoli di Stato e il dollaro USA, e ciò dovrebbe far salire la domanda in oro. Se il mercato azionario registrasse un rialzo sulla base di tali notizie, gli investitori del dollaro lascerebbero le loro posizioni sul biglietto verde come bene rifugio, e i prezzi dell’oro potrebbero vedere un rialzo.

Se i commenti di Powell dovessero sembrare troppo accomodanti, o se si avranno dei segnali di un’economia indebolita, allora il mercato azionario potrebbe crollare. Ciò inviterebbe gli investitori ad investire nel dollaro statunitense come bene rifugio, e un dollaro più forte renderebbe l’oro un asset meno appetibile e i prezzi potrebbero crollare.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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