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Oro: analisi fondamentale giornaliera, previsioni – Un’eventuale discussione dei tagli ai tassi di interesse da parte della Fed potrebbe generare un rialzo

Da:
James Hyerczyk
Pubblicato: May 27, 2019, 11:10 UTC

Non c’è da aspettarsi alcuna azione da parte della Fed, a meno che non inizino a comparire crepe nel mercato del lavoro e l'inflazione inizi a indebolirsi; in tal caso, i funzionari della Fed potrebbero iniziare a discutere di un eventuale taglio dei tassi, e il metallo prezioso potrebbe godere di un rialzo.

oro

La price action avuta dall’oro la scorsa settimana indica che gli acquirenti sanno dove si trova il valore, pur mancando di convinzione; probabilmente ciò è dovuto alla forza del dollaro USA. Se si guarda alla price action, tuttavia, in particolare a quella del 23 maggio, si apprezza quanto sia forte l’influenza della combinazione di un dollaro più debole, di un calo dei rendimenti dei titoli e di una minore domanda di attività rischiose sul prezzo del metallo prezioso.

Questi tre fattori sono decisivi nel trading del metallo prezioso, dato che sono loro a guidare la price action nel breve periodo.

Basta guardare alla performance dell’oro nel 2019: a partire dalla chiusura di venerdì, i future Comex in scadenza ad agosto si attestano a $ 1.289,20, in calo di $ 11,00 sull’anno. Circa un mese fa, l’oro toccava il minimo annuale a $ 1.273,20.

La scorsa settimana i rendimenti dei titoli del tesoro a 10 e 30 anni raggiungevano i livelli più bassi degli ultimi 17 mesi, senza che a ciò sia seguita alcuna reazione da parte dell’oro. Le azioni sono sotto pressione dalla prima settimana di maggio, eppure l’oro sta per chiudere il mese praticamente invariato o con una leggera perdita. Credo che questo sia dovuto alla forza del dollaro USA, che la scorsa settimana ha toccato un massimo pluriennale rispetto alle principali valute.

Anche se i rendimenti più bassi e le svendite nei mercati azionari hanno contribuito a sostenere il metallo prezioso, o perlomeno a prevenire ribassi significativi, il prezzo non è destinato ad aumentare molto, a meno che il dollaro USA non subisca un crollo.

Il 23 maggio crollavano i tassi di interesse, le azioni e il dollaro, facendo aumentare il prezzo dell’oro; è stato un evento a generare questa price action, cioè il rilascio di un rapporto PMI manifatturiero USA più debole del previsto. Non è stata quindi né la Brexit, né le dimissioni di Theresa May né l’incertezza sulle elezioni parlamentari europee, nonostante sia questo che le news vogliano farci credere, ma il timore di un indebolimento dell’economia americana. Se la situazione di stallo nel commercio degli Stati Uniti-Cina dovesse continuare nel lungo periodo, è probabile che l’economia degli Stati Uniti sia vulnerabile a debolezze.

Non c’è da aspettarsi alcuna azione da parte della Fed, a meno che non inizino a comparire crepe nel mercato del lavoro e l’inflazione inizi a indebolirsi; in tal caso, i funzionari della Fed potrebbero iniziare a discutere di un eventuale taglio dei tassi, e il metallo prezioso potrebbe godere di un rialzo.

Se la Fed decidesse di tagliare i tassi, il dollaro potrebbe indebolirsi, spingendo al rialzo l’oro denominato in dollari.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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