Oro, analisi fondamentale giornaliera, previsioni – Propensione al rischio, rendimenti del Tesoro e dollaro statunitense danno la rotta al mercato

L’oro è leggermente in rialzo nel primo mercoledì grazie alla crescente domanda di beni rifugio, spinta dalle preoccupazioni per il rallentamento dell’economia globale, e per le rinnovate apprensioni relative alle relazioni commerciali tra U.S e Cina. Il mercato ha recuperato dalla debolezza avuta nella sessione di ieri, dato che gli operatori hanno reagito ai dati del FMI sul PIL debole della Cina e a previsioni più basse sulla crescita globale (FMI).

Alle 06.30 GMT, l’oro Comex Gold in scadenza in aprile si attesta a $ 1.290,00, in aumento di $ 0,50 (+0,04%).

I future sull’oro hanno registrato il rialzo giornaliero più alto avuto dal 9 gennaio, dato che i deboli dati economici della Cina hanno pesato sul sentimento degli investitori, alimentando un rialzo da ricoperture degli scoperti. A fare da catalizzatore alla pressione di vendita è stata la notizia che l’economia cinese l’anno scorso è cresciuta solo del 6,6%, il ritmo di crescita più lento negli ultimi  28 anni.

I venditori allo scoperto sono stati anche incoraggiati a coprire le loro posizioni dalle stime di crescita globale del FMI, rivelatesi inferiori alle aspettative. Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le sue previsioni di crescita globale per il 2019 e il 2020.

Una crescita economica più lenta significa che le banche centrali adotteranno politiche monetarie meno aggressive; la cosa metterebbe un freno ai tassi di interesse, rendendo l’oro un investimento più attraente. Tassi di rendimento inferiori rendono più appetibile il dollaro e quindi danno impulso alla domanda estera di oro denominato in dollari.

I prezzi dell’oro vengono spinti dalle nuove preoccupazioni per la mancanza di progressi nei negoziati commerciali tra Cina e Stati Uniti. Martedì è aumentata la domanda di oro nel momento in cui i trader reagivano a un report secondo cui la Casa Bianca avrebbe annullato una riunione di pianificazione commerciale con la Cina prevista il 30-31 gennaio a Washington.

Secondo il Financial Times, gli Stati Uniti hanno annullato una riunione commerciale con i funzionari cinesi prevista per la fine del mese. Il report è stato successivamente confermato da Kayla Tausche della CNBC.

Una fonte attendibile ha affermato che l’incontro è stato annullato a causa di notevoli disaccordi in merito all’applicazione delle norme sulla proprietà intellettuale. Se questo dovesse essere vero, probabilmente le due economie potrebbero non riuscire a concordare una soluzione definitiva alla controversia commerciale prima della scadenza del 1° marzo; la Casa Bianca probabilmente potrebbe rinforzare le sanzioni su circa la metà di tutte le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti.

Un portavoce della Casa Bianca ha rivelato alla CNBC che “Le parti restano in contatto, in vista di colloqui ai vertici con il Vice Premier Liu He alla fine di questo mese”.

Il Dipartimento del Tesoro e l’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti hanno preferito non commentare. Il consigliere economico della Casa Bianca, Larry Kudlow, ha negato che una riunione ufficiale fosse stata annullata.

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