La price action interna di oggi indica che l'intenzione degli investitori potrebbe essere quella di far cassa e di quadrare le posizioni in vista delle lunghe vacanze natalizie
Venerdì l’oro è in ribasso, pur rimanendo nei pressi del massimo semestrale raggiunto nella sessione di ieri. La price action interna di oggi indica che l’intenzione degli investitori potrebbe essere quella di far cassa e di quadrare le posizioni in vista delle lunghe vacanze natalizie. Anche il volume è al di sotto della media, il che suggerisce che alcuni tra i maggiori player nel mercato potrebbero già essersi fatti da parte.
Alle 10.51 GMT l’oro Comex in scadenza febbraio si attesta a $ 1.261,00, in calo di $ 6,90 (-0,55%). Anche i rendimenti del Tesoro e il dollaro USA più forte contribuiscono a frenare il prezzo dell’oro.
Mercoledì i trader in oro continuano ad essere influenzati dalle decisioni di politica monetaria della Fed; i rialzisti ritengono che i prezzi potrebbero aumentare per il cambiamento nelle prospettive relative ai tassi di interesse statunitensi, per l’andamento dell’economia degli Stati Uniti e per la minore richiesta di attività rischiose. Citano le previsioni della Fed in merito ai rialzi dei tassi 2019 come uno dei principali fattori a sostegno dei prezzi dell’oro.
Alcuni aggiungono che il fatto che la Fed non riesca a convincere gli investitori più esperti di rischio sui mercati globali sta alimentando la domanda di oro come bene rifugio nel breve-medio termine.
Alcuni trader ritengono che la mossa dell’oro sia esagerata, visto che la Fed ha dato l’idea di essere più aggressiva rispetto a quanto suggerito dalla price action. Non riescono a giustificare la debolezza del dollaro USA da quando la Federal Reserve ha aumentato il suo tasso di riferimento, fornendo quindi prospettive meno accomodanti rispetto a quanto previsto dai trader.
Nonostante rimangano diversi dubbi in merito alle pianificazioni della Fed sugli aumenti dei tassi nel 2019, in questo momento l’oro rappresenta uno dei beni rifugio più appetibili, poiché sembra che gli investitori in questo momento vogliano scommettere su un indebolimento dell’economia americana. Un’economia debole probabilmente costringerà la Fed a mettere in standby i rialzi dei tassi, il che farebbe abbassare i rendimenti del Tesoro. Un calo dei rendimenti andrà a pesare sulla domanda per il dollaro, facendo sì che l’oro denominato in dollari diventi un bene più appetibile per gli acquirenti stranieri.
Gli investitori, inoltre, potrebbero anticipare le turbolenze dei mercati finanziari che si avranno tra oggi e il 3 gennaio, se il presidente Trump decidesse di chiudere il governo degli Stati Uniti.
In sostanza, saranno i dati a dire se gli acquirenti potranno o no sostenere il rialzo in oro. Se l’economia dovesse mostrare cedimenti soprattutto nei mercati del lavoro, la Fed non avrà altra scelta se non quella di ritoccare i tassi; questo sarà rialzista per i prezzi dell’oro.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.