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Le azioni statunitensi hanno aperto settembre in modo negativo, con il Dow Jones Industrial Average in calo di 537 punti, oppure dell’1,18%, mentre i trader digerivano una decisione giudiziaria che contestava le tariffe dell’epoca Trump e il rialzo dei rendimenti obbligazionari. L’S&P 500 è sceso dell’1,24%, mentre il Nasdaq ha perso l’1,35%, riflettendo una diffusa avversione al rischio per dare inizio al mese storicamente più debole per le azioni.
I trader sono rimasti scossi dalla decisione di una corte d’appello federale che ha dichiarato illegali la maggior parte delle tariffe dell’ex presidente Trump, affermando che solo il Congresso ha l’autorità per imporre tali dazi. Sebbene le tariffe restino per ora in vigore, il rischio di rimborsi retroattivi ha spaventato i mercati obbligazionari, sollevando interrogativi sulla futura pressione fiscale. Trump ha promesso di appellarsi alla Corte Suprema, ma l’incertezza sull’esito ha già messo sotto pressione il sentimento di mercato.
I rendimenti dei Treasury sono schizzati alle stelle grazie al rischio di rimborsi, che ha alimentato le preoccupazioni per un aumento del debito governativo. Il rendimento a 10 anni è balzato di oltre 7 punti base, raggiungendo il 4,296%, mentre quello a 30 anni ha toccato il 4,986%. I trader ora devono fare i conti con la prospettiva di ulteriori emissioni di Treasury per coprire un potenziale deficit di 172,1 miliardi di dollari nel caso in cui i rimborsi si concretizzino. L’andamento dei rendimenti statunitensi ha rispecchiato i guadagni registrati all’estero, dove i mercati del debito sovrano hanno visto i rendimenti a 30 anni raggiungere massimi pluriennali in Germania, Francia e Regno Unito.
I settori tecnologico e finanziario hanno guidato le perdite, con i benchmark settoriali in calo rispettivamente dell’1,57% e dell’1,49%. Nvidia è scesa di oltre il 2%, mentre Palantir ha perso il 3%, con gli investitori intenti a realizzare profitti sui titoli in forte crescita. Anche i titoli industriali e quelli del settore dei beni di consumo discrezionali hanno subito forti perdite, registrando un calo superiore all’1,4% ciascuno.
Dal lato positivo, PepsiCo è salita del 4% dopo le notizie che Elliott Management avrebbe acquisito una partecipazione di 4 miliardi di dollari. Air Lease ha registrato un incremento superiore al 6% a seguito della notizia di una fusione tra più società, e Cytokinetics è salita del 26% grazie ai risultati positivi delle sperimentazioni cliniche.
Storicamente, settembre è il mese con le performance peggiori per l’S&P 500, con una perdita media del 4,2% negli ultimi cinque anni; pertanto, i trader si preparano a ulteriori ribassi. Nonostante un agosto forte, durante il quale l’S&P 500 ha registrato cinque massimi storici e ha guadagnato quasi il 2%, gli analisti prevedono una fase di consolidamento. Sam Stovall di CFRA osserva che gli anni in cui, prima di settembre, sono stati raggiunti più di 20 nuovi massimi, si sono comunque conclusi con perdite medie mensili.
L’attenzione si sposta ora sul rapporto sull’occupazione di agosto, previsto per venerdì, che rappresenta un input chiave per la prossima decisione sui tassi d’interesse della Federal Reserve. I trader stanno osservando la crescita salariale e i dati sulla disoccupazione per eventuali segnali che possano modificare la posizione attuale di pausa della Fed. Fino ad allora, le preoccupazioni fiscali legate ai dazi e lo stress nel mercato obbligazionario probabilmente continueranno a mantenere la pressione sul mercato azionario.
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James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.