Forte ribasso in differita nella giornata odierna per l’euro dollaro, dopo il dato sull’inflazione sopra le aspettative che raggiunge il 7,5%, livello raggiunto nel 1982.
Già dalle sessioni dell’Asia e del Pacifico il prezzo dell’euro dollaro ha ceduto terreno (un po’ in ritardo) a seguito dell’ultimo dato sull’inflazione, salito oltre le aspettative (7,3% le aspettative degli analisti) al 7,5%, un livello raggiunto l’ultima volta quarant’anni prima. Da menzionare l’ultima dichiarazione del presidente della Federal Reserve di St. Louis James Bullard, il quale ha praticamente lanciato benzina sul fuoco affermando che la FED dovrebbe necessariamente aumentare i tassi di interesse addirittura di 100 punti base nei prossimi tre incontri. Al momento la speculazione è su un aumento di 50 punti base da parte della FED a marzo.
Il nuovo livello di inflazione ha anche di conseguenza portato ad un forte aumento dei rendimenti dei Treasury statunitensi, in particolare nel segmento a breve e in quello dei 10 anni. L’obbligazionario a 2 anni ha raggiunto l’1,64%, da circa l’1,35% precedente mentre quello a 10 anni ha raggiunto provvisoriamente oltre il 2% rispetto al precedente 1,94%.
Mentre la Federal Reserve è da diversi mesi in piena visione da falco, la Banca Centrale Europea (BCE), nei panni del funzionario Philip Lane, sta cercando di smorzare le recenti dichiarazioni da falco da parte della Lagarde. L’ultima riunione della BCE della scorsa settimana ha dato una forte impressione che la BCE voglia iniziare ad aumentare i tassi e al tempo stesso iniziare ad una politica di inasprimento molto prima del previsto a causa dell’alto livello di inflazione raggiunto.
Dopo quest’ultimo incontro, oltre a Lane, diversi funzionari hanno avuto il difficile compito di smorzare queste aspettative, lasciando la controparte EURO dell’euro dollaro molto vulnerabile alle pressioni ribassiste. E tutto questo agevolerebbe nel medio termine il dollaro americano.
Falsa rottura del target intermedio 1,1455 da parte del Fiber nella giornata di ieri 10 febbraio, rimandando a data da destinarsi la conferma dell’inversione al rialzo.
Probabilmente le prime sedute della prossima settimana l’euro dollaro testerà il target intermedio 1,1363 e da non sottovalutare un possibile inizio di fase laterale tra 1,1363 e 1,1455. Con un break-out al ribasso di 1,1363 il fiber probabilmente raggiungere in poche sedute il limite superiore nei pressi di 1,1250.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.