Il petrolio sta cercando di tornare sopra la 50 EMA dopo il rilascio di un incoraggiante rapporto sulle scorte.
L’EIA ha appena pubblicato il Weekly Petroleum Status Report che indicava che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite di 1,6 milioni di barili. Il rapporto API Crude Oil Stock Change di ieri ha mostrato un aumento delle scorte di 0,7 milioni di barili.
Secondo l’EIA, le scorte di benzina sono diminuite di 4 milioni di barili mentre le scorte di combustibili distillati sono diminuite di 3,4 milioni di barili. Il calo delle scorte di benzina è il principale fattore che sta fornendo supporto al mercato petrolifero in questo momento.
La produzione interna di petrolio negli Stati Uniti è diminuita da 10,9 milioni di barili al giorno (bpd) a 10,7 milioni di bpd mentre la stagione degli uragani ha continuato a esercitare pressioni sui produttori di petrolio nel Golfo del Messico.
Tuttavia, questo fattore presto perderà la sua rilevanza e la produzione interna di petrolio statunitense tornerà probabilmente al di sopra del livello di 11 milioni di barili al giorno.
Finora, il petrolio è riuscito a evitare un’altra svendita nonostante la forza del dollaro USA e i timori per la seconda ondata di coronavirus in Europa. Tuttavia, i commercianti di petrolio avranno probabilmente bisogno di vedere una continua diminuzione delle scorte per continuare a comprare petrolio ai livelli attuali poiché i rischi della domanda legati al virus sono significativi.
Nelle ultime settimane, i funzionari energetici russi e le compagnie petrolifere sono stati molto attivi nel fornire supporto verbale al mercato petrolifero.
Questa volta, il CEO della compagnia petrolifera russa Gazprom Neft ha dichiarato che la domanda globale di petrolio tornerà ai livelli pre-pandemici entro la fine del 2021. Ha anche notato che credeva che la seconda ondata di blocchi sarebbe stata evitata.
A giudicare dalla recente azione dei prezzi nel mercato petrolifero, i commercianti di petrolio condividono questo punto di vista. L’attuale consenso è che la maggior parte dei paesi non potrebbe permettersi un secondo blocco, quindi non seguirebbe l’esempio di Israele (Israele è recentemente entrato in un blocco di tre settimane).
Vorrei notare che l’insolita quantità di supporto verbale da parte russa potrebbe essere un segno di nervosismo in vista della stagione influenzale nell’emisfero occidentale. A questo punto, è difficile prevedere se il mondo sarà colpito da una seconda ondata di blocchi o meno, quindi i commercianti di petrolio probabilmente guarderanno i dati dei virus su base giornaliera per avere un’idea di dove sta andando la situazione.
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