Tradotto con IA
L’Indice del Dollaro USA (DXY) ha sceso verso 100,60 durante le prime contrattazioni statunitensi, riflettendo un tono cauto nel mercato mentre gli operatori assimilavano dati economici contrastanti. Il recente calo del dollaro è attribuibile principalmente a segnali di un’inflazione in rallentamento, che hanno temperato le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve.
Il Producer Price Index (PPI) di aprile è aumentato del 2,4% su base annua, in calo rispetto al 2,7% e al di sotto delle previsioni del 2,5%. Anche il Core PPI ha rallentato, attestandosi al 3,1% rispetto al 4%. Le cifre mensili sono diminuite, rispettivamente, dello 0,5% e dello 0,4%.
Nel frattempo, il Consumer Price Index (CPI) è salito del 2,3% su base annua, leggermente inferiore alle aspettative, mentre il core CPI si è mantenuto stabile al 2,8%.
Le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione si sono mantenute a 229.000 la scorsa settimana, mentre le richieste continue sono aumentate moderatamente a 1,881 milioni, segnalando la resilienza del mercato del lavoro nonostante il rallentamento dell’inflazione. I commenti ottimistici del Presidente Trump sulle trattative commerciali tra USA e Cina hanno offerto un leggero impulso al sentiment, contribuendo a limitare la pressione ribassista sul dollaro.
L’Indice del Dollaro USA (DXY) continua a scendere, oscillando intorno a 100,57 dollari dopo ripetuti tentativi falliti di superare i 101,15 dollari. Il prezzo è limitato da una linea di tendenza discendente e dalla EMA a 50 periodi a 100,80 dollari, che rafforzano la pressione ribassista a breve termine. Se l’indice dovesse scendere al di sotto dei 100,40 dollari, ulteriori ribassi potrebbero puntare ai livelli di 100,26 e 99,84 dollari.
Tuttavia, una linea di tendenza ascendente risalente alla fine di aprile offre ancora un potenziale supporto nell’area compresa tra 100,00 e 99,84 dollari. Un netto calo al di sotto di questa base potrebbe spostare il sentiment verso i 99,48 dollari.
Per consentire ai rialzisti di riprendere il controllo, il DXY deve riconquistare i 100,80 dollari e chiudere sopra i 101,15 dollari, per tentare un movimento verso i 101,54 e 101,98 dollari. Fino ad allora, l’azione di prezzo favorisce i ribassisti, mostrando pochi segnali di una ripresa.
Il GBP/USD è scambiato intorno a 1,3324 dollari, salendo costantemente al di sopra della sua linea di tendenza ascendente e mantenendosi solido sopra la EMA a 50 periodi a 1,3287 dollari. La coppia ha formato una serie costante di minimi crescenti da quando ha toccato il fondo intorno a 1,3161 dollari il 13 maggio, indicando un momentum rialzista.
Una rottura al di sopra della resistenza immediata a 1,3360 dollari potrebbe aprire la strada verso i livelli successivi a 1,3403 e 1,3444 dollari. La struttura a candele mostra un continuo interesse all’acquisto, con poca resistenza da parte dei venditori a livelli chiave.
Se il prezzo dovesse scendere al di sotto della linea di tendenza e del supporto a 1,3305 dollari, gli obiettivi ribassisti includono 1,3221 dollari. Per ora, la struttura tecnica favorisce ulteriori guadagni, purché l’azione di prezzo rimanga al di sopra della EMA e la linea di supporto ascendente si mantenga.
L’EUR/USD è scambiato intorno a 1,1212 dollari, mantenendosi al di sopra di una linea di tendenza ascendente a breve termine che ha definito minimi crescenti dalla inversione del 13 maggio. La coppia ha recentemente riconquistato la EMA a 50 periodi a 1,1197 dollari, che ora funge da supporto, suggerendo che gli acquirenti potrebbero ancora avere il controllo.
Una rottura netta al di sopra del recente massimo a 1,1266 dollari confermerebbe una continuazione rialzista verso la resistenza successiva a 1,1334 dollari. Tuttavia, il mancato mantenimento sopra il supporto a 1,1195 dollari o la linea di tendenza potrebbe innescare un nuovo test a 1,1135 dollari.
La struttura a candele appare costruttiva, con candele a corpo ridotto in fase di consolidamento vicino alla resistenza, spesso precursore di movimenti di breakout. Per ora, l’orientamento a breve termine resta rialzista, a condizione che la linea di tendenza rimanga intatta e che il dollaro continui a indebolirsi.
Arslan è un MBA in finanza e possiede anche una laurea MPhil in finanza comportamentale. Esperto in analisi finanziaria e psicologia degli investitori, Arslan utilizza il suo background accademico per offrire preziose intuizioni sul sentiment di mercato e sulla probabilità che gli strumenti siano sovraacquistati o sovrasvenduti.