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Migliori indicatori di Borsa e analisi tecnica per valutare titoli

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Jan 4, 2022, 11:31 UTC

Quali sono i migliori indicatori di Borsa e per l'analisi tecnica, al fine di valutare quando comprare o vendere i titoli? Leggi la guida e scoprilo.

indicatori di borsa

Entrare nei mercati finanziari richiede un certo grado di conoscenze e, in base al tipo di investitore che si vuol essere, tali conoscenze spesso devono essere molto approfondite. Gli indicatori di Borsa di cui qui parleremo, sono la bussola dell’investitore intenzionato a trarre profitto dalle classi di attività su cui investe.

In termini più crudi, e lo scriviamo per chi solo ora si è avvicinato a questo mondo e magari proviene da mondi lontani dalla finanza, investire in Borsa non è come entrare in un centro scommesse e “piazzare” 100 euro su un evento sportivo.

Gli indicatori di analisi tecnica che qui presenteremo risulteranno essere utili per valutare i titoli azionari, gli ETF e tutte le altre classi di attivo su cui si intendono investire i propri fondi.

Cosa si intende per indicatori di Borsa?

Partiamo dal definire cosa sono gli indicatori di Borsa. Gli indicatori di Borsa si basano su calcoli matematici adottati in relazione al prezzo del titolo o al volume di scambio del titolo.

La funzione dell’indicatore di Borsa è fornire all’azionista e in generale all’investitore, informazioni preziose per capire dove si dirige il mercato: verso il deprezzamento del titolo (ribasso) o verso l’apprezzamento (rialzo).

Esistono una moltitudine di tipi di indicatori di Borsa, con cui il trader finanziario può costruire tutta una serie di analisi tecniche per supportare le sue decisioni di trading.

I tipi di indicatori si dividono in due macro categorie:

  1. indicatori per l’analisi tecnica;
  2. indicatori per l’analisi fondamentale.

Qui non faremo confronti tra indicatori per l’analisi tecnica e l’analisi fondamentale, semplicemente perché le due tipologie di indicatori di Borsa non sono confrontabili. Per chiarificare meglio le differenze tra analisi tecnica e fondamentale, invece, risulterà utile leggere l’apposita guida.

A cosa servono gli indicatori di analisi tecnica

Gli indicatori di analisi tecnica servono all’investitore come segnali euristici, ovvero a carattere analogico. Essi sono basati su modelli prodotti dal prezzo e/o dal volume di un titolo (azioni) o di un contratto (futures, CFD).

I trader li usano per elaborare una accurata analisi tecnica quando fanno trading di un asset.

A cosa servono gli indicatori di analisi fondamentale

Gli indicatori di analisi fondamentale sono usati dagli investitori per comprendere più in generale “l’habitat” del titolo e quali fattori macroeconomici o specifici possono incidere sul suo valore futuro.

Grazie agli indicatori fondamentali, quindi, l’investitore determina il valore intrinseco di un titolo (azioni in particolare) e decide quando è il tempo di comprarlo o anche di liberarsene vendendolo.

Quali sono i tipi di indicatori tecnici

Di seguito ci focalizziamo in particolare sui tipi di indicatori tecnici utili per condurre una analisi tecnica.

Abbiamo accennato che i tipi di indicatori tecnici su cui basare le nostre analisi sono così tanti che potremmo perderci. Ecco perché intendiamo qui fornire una loro classificazione in modo che si possano quantomeno suddividere in gruppi, e in un secondo momento scegliere quelli più adatti alle proprie esigenze.

Gli indicatori tecnici si suddividono anzitutto in leading (anticipatori del trend) e in lagging (ritardatari del trend).

A cosa servono le due categorie di indicatori?

  • leading indicator: aiutano a trarre profitto cercando di prevedere cosa faranno i prezzi in seguito. Gli indicatori anticipatori forniscono maggiori ricompense, ma a spese di un aumento del rischio sull’investimento. Si comportano meglio nei mercati laterali o di scambio. Funzionano misurando quanto una azione sia ipercomprata o ipervenduta.
  • lagging indicator: sono più adatti ai movimenti di prezzo in tendenze relativamente lunghe. Non avvertono dei potenziali cambiamenti di prezzo. Gli indicatori lagging servono a comprare e vendere in un trend maturo, cioè quando il rischio è ridotto.

Vediamo ora quali sono i principali gruppi in cui si suddividono gli indicatori tecnici, poiché tra questi si andranno a scegliere quelli utili alle proprie strategie di trading.

  1. Indicatori di tendenza: gli altrimenti noti trend indicator sono usati per misurare la direzione e la forza di un trend, confrontando i prezzi della classe di attivo con una linea di base stabilita sul grafico. Sono particolarmente amati dai trader poiché li usano per praticare il trend trading.
  2. Indicatori di momentum: in inglese momentum indicator, servono a identificare la velocità del movimento dei prezzi del titolo, confrontando il prezzo di chiusura attuale (esempi: giornaliero, orario, 4 ore) con le chiusure precedenti. Il loro uso è utile per trovare il momentum trading ideale per aprire posizioni di trading e investimento.
  3. Indicatori di volatilità: sulle piattaforme inglesi sono i volatility indicator e servono a misurare il tasso di movimento dei prezzi della classe di attivo, indipendentemente dalla loro direzione (rialzista o ribassista). L’indice di volatilità VIX di Cboe Exchange Inc, è famoso nell’ambiente finanziario come il miglior indicatore di volatilità. Quando si vuol capire se sta per arrivare un “Cigno Nero” è anche a lui che bisogna guardare.
  4. Indicatori di volume: i volume indicator servono a misurare la forza di una tendenza tenendo conto del volume di azioni scambiate o di qualsiasi altra classe di attività si voglia misurarne il volume di scambio. I trader usano l’indicatore di volume per trarre preziose informazioni dagli scambi giornalieri o di periodo.

Elenco di indicatori tecnici divisi per tipologia

Riportiamo qui un elenco dei vari indicatori divisi per tipo, tra quelli più comunemente usati dagli investitori e trader per condurre analisi e prendere decisioni nei mercati di Borsa.

  • Trend Indicator:
    • Moving Average (MA);
    • Parabolic Stop and Reverse (Parabolic SAR);
    • Moving Average Convergence Divergence (MACD).
  • Momentum Indicator:
    • Stochastic Oscillator;
    • Commodity Channel Index (CCI);
    • Relative Strength Index (RSI).
  • Volatility Indicator:
    • Bollinger bands;
    • Average True Range (ATR);
    • Standard Deviation.
  • Volume Indicator:
    • Chaikin Oscillator;
    • On-Balance Volume (OBV);
    • Volume Rate of Change.

Negli articoli disponibili nel web e dedicati alle analisi tecniche delle classi di attivo, di base gli analisti propongono gli indicatori appena elencati. I più utilizzati sono il MACD, MA, RSI.

Come si usano gli indicatori tecnici?

Non basta conoscere gli indicatori per nome, ma è importante studiarne in modo approfondito il meccanismo di funzionamento. Tuttavia, anche una volta acquisita la conoscenza di base degli indicatori per l’analisi tecnica, sarà importante adottarne pochi per evitare di ritrovarsi con falsi segnali o con analisi troppo complesse.

Per una buona analisi tecnica servono pochi indicatori, magari scelti tra le varie tipologie sopra elencate. Scegliere, quindi, un indicatore per ciascuna tipologia in modo da ottenere una analisi completa.

Per confermare che l’analisi è stata condotta accuratamente, poi, è bene scegliere un indicatore di conferma che non fa parte della strategia, ma che sia esterno.

Concludendo

Gli indicatori di Borsa possono offrire indicazioni preziose sia agli investitori di breve periodo che usano l’analisi tecnica, che agli azionisti con strategie di medio-lungo periodo che usano invece l’analisi fondamentale.

Per entrambi esistono indicatori appositi. Qui abbiamo scoperto in particolare gli indicatori tecnici usati da chi fa analisi tecnica.

Abbiamo compreso, inoltre, che gli indicatori si dividono in anticipatori del trend (leading) e in ritardatari del trend (lagging), e che esistono quattro principali tipologie di indicatori di Borsa: indicatori di tendenza; indicatori momentum; indicatori di volatilità; indicatori di volume.

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Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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