Pubblicita'
Pubblicita'

Investire in geotermia ha senso? Ecco cosa bolle in pentola

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jan 26, 2025, 15:45 GMT+00:00

Investire in geotermia ha senso? Ecco cosa bolle in pentola in questi anni in cui si cercano soluzioni per garantire una ordinata transizione energetica.

Investire in geotermia
In questo articolo:

La geotermia è una energia utilizzata già nella preistoria, e poi dagli etruschi che costruivano i propri insediamenti nei pressi di aree geotermiche per sfruttarne le materie prime (ossidi di ferro, fanghi termali, travertini e alabastro).

Ma investire in geotermia oggi ha senso? Ancora la storia ci ricorda che dopo un lungo periodo di oblio, la geotermia riprendeva vigore nel 1700 proprio in Italia con l’estrazione dell’acido borico e poi negli Stati Uniti, nel 1892, veniva inaugurato il primo sistema di riscaldamento geotermico urbano della storia.

E possiamo proseguire con la costruzione in Italia della prima centrale elettrica a energia geotermica (era il 1904) che illuminò cinque lampadine.

Dunque le potenzialità della geotermia sono ben note e l’Italia potrebbe essere ancora una volta un apripista nella costruzione di nuove centrali elettriche a energia geotermica, che possono essere costruite in tempi più celeri rispetto a una centrale nucleare e a costi decisamente inferiori.

Quindi, prima di investire in geotermia vediamo come funziona un impianto geotermico e quali sono le nuove tecnologie disponibili.

Come funziona un impianto geotermico

Un impianto geotermico può essere realizzato per produrre energia elettrica o per riscaldare un centro urbano. Le due opzioni raggiungono scopi differenti, ma entrambi fanno uso di pozzi di estrazione da aree geotermicamente attive.

Prendiamo come esempio una centrale elettrica a energia geotermica.

  • Pozzi di estrazione: vengono realizzati con una profondità media di 400-450 metri sotto il livello del suolo.
  • Tubazioni di convoglio e turbina: delle tubazioni convogliano il vapore verso una turbina a vapore che trasforma l’energia cinetica in energia meccanica di rotazione.
  • Compressore: un compressore estrae i gas incondensabili presenti nel fluido geotermico.
  • Alternatore: trasforma l’energia meccanica della turbina in energia elettrica.
  • Trasformatore: riceve l’energia elettrica prodotta dall’alternatore e la invia alla rete elettrica.

L’impianto prevede anche un condensatore che si occupa di abbassare la temperatura del vapore in uscita dalla turbina per trasformarlo in acqua. Vi è poi una torre di raffreddamento che si occupa di raffreddare ulteriormente la temperatura dell’acqua. Quindi un pozzo di reiniezione reimmette l’acqua nel sottosuolo per garantire un nuovo ciclo produttivo, praticamente perpetuo.

Investire in geotermia: gli aspetti positivi della geotermia

Secondo una ricerca del Massachussets Institute of Technology (MIT) del 2006, riportato da Enel Green Power, il potenziale geotermico della Terra potrebbe fornire energia verde per 4.000 anni.

L’energia geotermica è costante, perché la pioggia, la notte, il sole o l’assenza di vento, non influiscono sul suo esercizio e rendimento. Il calore della Terra è sempre disponibile.

Per quanto riguarda i costi di gestione essi sono decisamente più bassi di altre tecnologie atte alla produzione di energia.

Altri benefici, crea più posti di lavoro degli altri sistemi di produzione di energia rinnovabile.

L’Italia e la geotermia e il resto del mondo

Secondo un recente studio di cui dà conto L’Economia del Corriere della Sera, L’Italia ha sufficienti risorse geotermiche per soddisfare oltre quattro volte l’intero fabbisogno energetico nazionale.

A questo punto lo scrivente si domanda perché il livello politico non si impegna a sviluppare la geotermia?

Lo stesso studio guarda al potenziale della geotermia nel mondo. Con adeguati investimenti la geotermia potrebbe passare dall’attuale 1% della domanda globale di elettricità, al 15% entro il 2050.

Leggendo il documento dell’IEA, Technology breakthroughs are unlocking geothermal energy’s vast potential in countries across the globe, si apprende che potrebbero essere sviluppate centrali che sul totale avrebbero una potenza pari a 800 gigawatt, ovvero il fabbisogno energetico attuale degli Stati Uniti e dell’India messe insieme.

Dal petrolio e gas naturale alla geotermia

L’analisi condotta dall’International Energy Agency (IEA), utilizza una leva straordinaria per lo sviluppo dell’energia geotermica. L’esperienza del settore del petrolio e del gas naturale può utilizzare le sue attuali tecnologie di esplorazione, perforazione ed estrazione per applicarle al geotermico.

Significa che una società oggi impegnata nelle attività Oil&Gas potrebbe benissimo convertirsi al geotermico senza eccessivi costi di investimento, e potendo continuare a utilizzare il suo know how e il personale già assunto.

I calcoli indicano che l’80% delle capacità, competenze e strumentazioni delle industrie Oil&Gas sono trasferibili agli investimenti richiesti per il geotermico.

Con le tecnologie utilizzate per la produzione di petrolio e metano di scisto è oggi possibile perforare oltre i 3 km di profondità con cui raggiungere risorse geotermiche non ancora sfruttate.

Le limitazioni al geotermico in fase di superamento

Fino a oggi la geotermia era legata prevalentemente alle aree geografiche in cui fosse presente una certa attività vulcanica o geotermica ben nota.

Grazie alle nuove tecnologie di perforazione che permettono di raggiungere elevate profondità, l’areale della geotermia si espande a quasi tutte le regioni del mondo consentendo la costruzione di centrali geotermiche e l’utilizzo dell’energia geotermica per una vasta popolazione mondiale.

Gli investimenti nel geotermico entro il 2035

La crescita del geotermico, secondo l’IEA, potrebbe generare investimenti pari a un trilione di dollari entro il 2035 e 2,5 trilioni di dollari entro il 2050.

Il geotermico potrebbe anche portare a una calmierazione dei costi dell’energia, infatti il costo per megawatt ora potrebbe ridursi dell’80% entro il 2035 portandosi a 50 dollari per MWh.

Il costo dell’energia si metterebbe dunque alla pari con il fotovoltaico e l’eolico, l’idroelettrico e il nucleare diventando tra le fonti di approvvigionamento energetiche più economiche.

Le nazioni che guidano il geotermico oggi

Italia, Turchia, Stati Uni, Kenya, Indonesia, Stati Uniti, Islanda, sono tra le nazioni che guidano il settore geotermico oggi.

Tuttavia sono 30 le nazioni nel mondo che hanno delle politiche legate al geotermico.

I data center spingono verso il geotermico

La fame di energia dei data center, sta spingendo società come Microsoft e Google a sottoscrivere contratti per l’approvvigionamento energetico diretto.

Tra le fonti di interesse c’è proprio il geotermico, infatti le società tecnologiche stanno sottoscrivendo contratti di lungo termine con le aziende geotermiche emergenti.

Le aziende quotate in Borsa che si occupano di geotermico

In Italia abbiamo Enel attraverso la sua controllata Enel Green Power. Negli Stati Uniti troviamo Ormat Technologies (ORA) che dal settembre 2021 lavora alla costruzione di un impianto geotermico in Alaska (USA) da 30 MWh.

Anche la compagnia petrolifera Chevron (CVX) è impegnata con le sue tecnologie nello sviluppo di impianti geotermici.

In Giappone è Toshiba Energy Systems & Solutions Corporation, parte di Toshiba (6502), a occuparsi di costruire impianti di produzione di energia geotermica che abbiano una potenza compresa tra 1 MW e 200 MW.

 

Anche il conglomerato giapponese Mitsubishi Corporation è impegnato nello sviluppo del geotermico, tanto da essere stato il primo a introdurre il sistema di trasporto a flusso in due fasi e il doppio ciclo di flash.

Ancora segnaliamo Fuji Electric per il Giappone e dal Kenya la società KenGen. Quest’ultima può contare su ben 713MW di capacità geotermica installata.

Nelle Filippine troviamo invece First Gen, una delle prime e più longeve società del settore energetico locale.

Concludendo

Investire in geotermia potrebbe dunque rivelarsi uno dei trend emergenti del momento e che nel prossimo decennio potrebbe esplodere con la presa di consapevolezza da parte dei governi della sua convenienza sul lungo periodo e delle sue peculiarità. Oltre a essere green, il geotermico è infatti anche silenzioso e dunque i suoi impianti sono poco impattanti sul territorio in cui vengono installati.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

Pubblicita'