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Aprire un conto titoli (deposito titoli) conviene? Guida alla comprensione

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Oct 23, 2020, 10:53 UTC

Aprire un conto titoli (deposito titoli) conviene? Guida alla comprensione di uno strumento che spesso viene demonizzato ingiustamente.

conto titoli, deposito titoli

In questo articolo:

L’obiettivo di questa guida è aiutare l’investitore e il risparmiatore nella comprensione di cos’è un conto titoli (o deposito titoli) e di supportarlo nella comprensione della differenza rispetto al fare trading con lo strumento derivato dei CFD, il quale in questi ultimi 10 anni e più ha guadagnato una enorme visibilità grazie alle tecnologie informatiche che hanno fatto passi da gigante. Le differenze tra i due approcci sono significative e quindi iniziamo dal capire se aprire un conto titoli conviene e a chi è utile avere un deposito titoli.

Cos’è un conto titoli (deposito titoli)?

Un conto titoli o deposito titoli, è uno strumento attraverso il quale la Banca o in generale un Intermediario abilitato gestisce per conto dell’investitore il servizio di custodia e di amministrazione degli strumenti finanziari del cliente. Tra questi i titoli azionari, le obbligazioni, i titoli di stato, ma anche ETF, ETF strutturati, ETC, covered warrant, ecc.

Inutile dire che un deposito titoli non va confuso con il conto corrente. Su quest’ultimo depositiamo soltanto le nostre liquidità in euro o in altra valuta, se il conto corrente è abilitato alla gestione di più valute.

Il conto titoli, quindi, è lo strumento che l’investitore usa per diventare azionista, per comprare titoli di stato come i Btp Futura o Italia, per comprare obbligazioni di società private.

In altre parole il deposito titoli è quello strumento messo a disposizione dalle banche e dagli intermediari finanziari autorizzati, per consentirti di operare realmente nei mercati finanziari. Con il conto titoli compri azioni, quindi diventi azionista, non fai una mera speculazione sul prezzo di un asset, senza peraltro incidere minimamente sul suo reale valore. Con questo strumento, quando acquisti azioni Snam (SRG), effettivamente stai incidendo sul suo prezzo.

Qui introduciamo la differenza con i CFD per capire meglio ancora cos’è un deposito titoli.

Potrebbe interessarti: Analisi tecnica e analisi fondamentale: usare il meglio delle due.

Cosa sono i CFD in breve

Il Contract For Difference (CFD), in italiano contratto per differenza, è uno strumento derivato il cui prezzo “deriva” dalla quotazione di altri tipi di strumenti d’investimento finanziario.

Operando quindi con i CFD sulle azioni Enel spa, non si diventa azionisti della società ma semplicemente si opera una attività speculativa.

Molto in breve abbiamo così esplicitato la differenza tra:

  • il fare trading con i CFD e il
  • fare trading attraverso un deposito titoli (o conto titoli).

A chi si rivolge un conto titoli (deposito titoli)?

Ora che conosciamo la differenza tra i tanto pubblicizzati CFD e il deposito titoli, rispondiamo alla domanda successiva, ovvero a chi si rivolge un conto titoli?

Lo strumento si rivolge a:

  • quel risparmiatore che intende investire in titoli di stato;
  • a quanti desiderano investire nelle società che emettono titoli obbligazionari (bond);
  • a quegli investitori il cui obiettivo è definirsi azionisti di una società quotata in borsa;
  • a chi sui titoli azionari ci vuole operare realmente.

Il conto titoli (deposito titoli) ha un costo?

Sì il conto titoli ha un costo, o meglio ha vari costi. E qui è il caso di aprire una piccola parentesi.

Ti sarà capitato di vedere video di messaggi promozionali in cui ti fanno credere che le banche “ti sfilano i soldi dalla tasca” quando fai trading con loro, mentre sulle piattaforme dei cosiddetti broker di trading non è così. Insomma, “giocando” un po’ con la realtà dei fatti, ti fanno credere che loro sono dei samaritani, ma in realtà non ti hanno spiegato la sostanziale differenza che qui proviamo a definire da inizio articolo.

Il deposito titoli ha necessariamente dei costi perché effettivamente diventi il possessore di un determinato asset finanziario. Ancora una volta, c’è una bella differenza rispetto all’operare solo attraverso lo strumento derivato CFD.

Nessuna demonizzazione, si badi bene. Solo è utile uscire dalla confusione e capire le differenze per fare scelte informate. Nulla vieta ad un investitore, infatti, di essere azionista e allo stesso tempo di operare con strumenti derivati che replicano il sottostante. Nel web esistono servizi bancari che offrono le due soluzioni in una unica piattaforma.

Quali sono i costi del conto titoli? E perché costa

Un deposito titoli costa perché l’Intermediario custodisce le azioni e i titoli comprati per tuo conto, mantiene le registrazioni contabili, esige i dividendi e gli interessi per conto tuo, si occupa delle riscossioni per conto tuo. Quindi il deposito titoli si occupa di tutelare i tuoi diritti legati agli strumenti finanziari posseduti. Inoltre ti permette di rispettare le norme vigenti e di poter assolvere senza troppi problemi ai doveri fiscali.

Quali i costi del conto titoli allora? Alcune banche fanno pagare il servizio di custodia e di amministrazione, ovvero per il fatto stesso di detenere aperto un conto titoli, la banca ti chiede un canone che può essere semestrale o annuale, questo dipende dall’Intermediario. Non esiste un costo uguale per tutti, ma può costare da circa 10 euro al semestre e più. Va sottolineato che una parte crescente di Operatori specializzati non richiede più il canone.

Anche l’acquisto di alcuni asset richiede il pagamento di una commissione. Nel caso dell’acquisto di azioni, ad esempio, l’Intermediario applica costi variabili sulla singola operazione di acquisto di titoli azionari. Tale costo è molto variabile e dipende dall’offerta dell’Intermediario e anche dal numero di operazioni effettuate. Generalmente maggiore è il numero di operazioni, minore è il costo per singola operazione.

A chi conviene aprire un conto deposito titoli?

In definitiva, a chi conviene aprire un conto deposito titoli? Questa è una domanda essenziale.

Apre un deposito titoli l’investitore il cui obiettivo è costituire un portafoglio titoli con prospettive di medio e lungo periodo.

A nostro avviso c’è poco spazio per le operazioni di breve termine qui, appunto perché ci sono costi che possono diventare rilevanti e ridurre di molto i guadagni. L’obiettivo qui è comprare le azioni Tesla perché si guarda ad un orizzonte di crescita a tre, cinque o più anni e non ad un orizzonte di pochi giorni o settimane.

Per i “guadagni rapidi” (a cui si contrappongono potenziali perdite rapide e cospicue), bisogna rivolgersi al trading con i CFD. Quest’ultimo strumento può essere affiancato per andare in parallelo.

Conto titoli: Pro e Contro

Pro

  • Gestione azioni proprie, Titoli di stato e obbligazioni in un solo strumento.
  • Riscuotere i dividendi dalle azioni possedute.
  • Portafoglio remunerato con extra rendimenti (alcuni Intermediari lo fanno).
  • Gestione investimenti di medio e lungo periodo.

Contro

  • Costi di gestione rapportati ai servizi forniti.
  • Trading giornaliero poco pratico e costoso.

In conclusione

Hai compreso che un conto titoli o deposito titoli è uno strumento bancario operato da Intermediari abilitati, e che consente all’investitore e risparmiatore di operare più direttamente nei mercati finanziari. Hai capito il perché ha dei costi e a chi conviene aprirlo.

Inoltre hai compreso che c’è differenza rispetto al trading con i CFD e qual è questa differenza; ma hai anche capito che le due forme di trading/investimento non sono in contrasto, anzi, possono “viaggiare” in parallelo.

Infine ha compreso che qualsiasi sarà la tua scelta operativa nei mercati finanziari, servono competenze approfondite per evitare inutili e frustranti perdite di capitale.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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