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Usd/Rub: prova la reazione dopo i forti ribassi di settembre

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FX Empire
Pubblicato: Sep 25, 2013, 14:27 GMT+00:00

Il cambio tra il dollaro statunitense e il rublo russo cerca di mostrare un rimbalzo dopo i violenti ribassi registrati da inizio settembre. Due i fattori

Usd/Rub: prova la reazione dopo i forti ribassi di settembre

Il cambio tra il dollaro statunitense e il rublo russo cerca di mostrare un rimbalzo dopo i violenti ribassi registrati da inizio settembre. Due i fattori principali che hanno portato il rublo nelle ultime settimane ad apprezzarsi notevolmente rispetto al biglietto verde. Partiamo in ordine temporale. Primo elemento che ha determinato un rafforzamento del rublo sui mercati valutari è stata la decisione di non cambiare rotta in politica monetaria da parte della Banca Centrale Russa guidata dal nuovo governatore Elvira Nabiullina, che da fine giugno ha sostituito Sergei Ignatyev. Nell’ultimo meeting del Consiglio Direttivo (13 settembre) i membri della BoR hanno deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse (al 5,50%) nonostante il debole andamento delle attività economiche in Russia. Molti analisti avevano stimato, invece, un possibile taglio dei tassi proprio per sostenere l’economia.

Nabiullina ha affermato che la Banca Centrale non potrà agire sul costo del denaro fino a che le aspettative inflazionistiche non scenderanno al di sotto dei target prefissati. Il governatore della BoR ha quindi lasciato intendere che la politica monetaria non varierà neppure nei prossimi mesi.

Il secondo fattore rilevante che ha portato il deprezzamento del dollaro sul rublo è stata la scelta dei membri del FOMC (Federal Open Market Committee, la commissione operativa della Federal Reserve) di non iniziare il processo di tapering, ovvero la diminuzione graduale del piano di quantitative easing. Analizzando i dati macroeconomici (mondo del lavoro ancora debole e tasso d’inflazione basso) Bernanke e gli altri membri votanti hanno deciso che non era il momento giusto per togliere gli stimoli monetari all’economia del paese a stelle e strisce. La scelta, inattesa dagli operatori dei mercati valutari, ha portato il dollaro a scendere notevolmente rispetto alle principali divise internazionali.

Dal punto di vista tecnico dopo la forte accelerazione ribassista evidenziata dai massimi di settembre a 33,70 (picco degli ultimi 14 mesi) era prevedibile una reazione del cambio. L’usd/rub sembra intenzionato a ricoprire il gap down apertosi il 19 settembre. Tuttavia rialzi fino a 32,40 resterebbero compatibili con le prospettive grafiche ribassiste di breve periodo che riceveranno ulteriore conferma con il cedimento dei supporti in area 31,70, 50% del ritracciamento di Fibonacci dell’ascesa dai bottom annuali. Sotto 31,70 via libera per una estensione della flessione in direzione degli obiettivi a 31,38 e 31. Discorso ben diverso invece in caso di perentoria vittoria al di sopra di 32,40, preludio a un possibile ritorno a 32,92 e 33,70.

 

Filippo Diodovich

IG

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