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I toni da falco dei banchieri centrali e la mancata approvazione della riforma del sistema sanitario negli Stati Uniti trascinano le borse in ribasso

Da:
David Becker
Pubblicato: Jun 28, 2017, 15:24 UTC

Le borse rimangono sotto pressione, continuando a muoversi in ribasso dopo una chiusura nettamente negativa in Asia. Il Nikkei ha perso lo 0,47%, lo Hang

I toni da falco dei banchieri centrali e la mancata approvazione della riforma del sistema sanitario negli Stati Uniti trascinano le borse in ribasso

Le borse rimangono sotto pressione, continuando a muoversi in ribasso dopo una chiusura nettamente negativa in Asia. Il Nikkei ha perso lo 0,47%, lo Hang Seng ha ceduto lo 0,61%, mentre l’ASX si è mosso in rialzo dello 0,73%. Il petrolio è rimasto al di sopra dei 44$ al barile. Nella giornata di mercoledì, il dollaro canadese si è mosso in rialzo a seguito di un intervista del governatore della Banca del Canada, Poloz, alla Cnbc. In Europa, il Dax ha perso lo 0,67%, mentre il Ftse 100 ha ceduto lo 0,18%. Il declino dell’indice tedesco è stato causato dall’apprezzamento dell’euro, con i mercati che continuano a valutare i riferimenti di Draghi a possibili variazioni della politica monetaria. Le dichiarazioni di Draghi si uniscono a quelle di Yellen, la quale ha affermato che i piani della Fed per una graduale conclusione delle misure di stimolo non hanno subito variazioni. In tal modo, è stata confermata l’opinione secondo cui la Fed ha adottato un approccio gradualista alle politiche restrittive. Infine, la decisione del Congresso degli Stati Uniti di rinviare il voto sulla riforma del sistema sanitario ha aggravato la pressione. Gli investitori temono, infatti, che si verifichi uno stallo politico.

Dopo l’intervista di Poloz, il dollaro canadese si muove in rialzo

Dopo l’intervista del governatore della Banca del Canada, Poloz, alla Cnbc, il dollaro canadese si è affermato come la più forte delle valute principali. Poloz si è, infatti, dichiarato ottimista circa l’andamento dell’economia canadese, aggiungendo che una manovra restrittiva deve essere “almeno presa in considerazione.” Poloz ha dichiarato: “Per più di sei mesi, la crescita è stata relativamente stabile e, nel primo trimestre, veramente notevole, in maniera sorprendente (…) Dobbiamo, quindi, pensare che, da ora in avanti, sia più moderata, non che rallenti drammaticamente, ma che si normalizzi, pur rimanendo al di sopra del livello potenziale.” Secondo il governatore della Banca del Canada, l’economia sta “assorbendo l’eccesso di capacità accumulatosi a seguito della crisi e dello shock petrolifero degli ultimi due anni.” Infine, per Poloz, gli imminenti negoziati sul Nafta rappresentano un fattore negativo, come è possibile desumere dalle imprese che hanno rinviato le decisioni di investimento.

In Italia, l’inflazione dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo è scesa dall’1,6% annuo di maggio all’1,2% annuo di giugno. Gli effetti di base continuano a giocare un ruolo e i costi di trasporto, che includono il prezzo del petrolio, sono aumentati del 3,3% annuo, registrando un notevole rallentamento dal 3,7% annuo di maggio. La Bce ha già corretto al ribasso le sue previsioni sull’inflazione a causa del declino del prezzo del petrolio e i dati sull’Italia mostrano come l’inflazione dell’Eurozona nel mese di giugno sia inferiore allea aspettative. Tuttavia, ciò non modifica le prospettive di una progressiva conclusione della misure di stimolo della Bce nel corso del prossimo anno. A ogni modo, Draghi ha invitato alla prudenza: l’Eurotower si muoverà, infatti, con cautela nel porre termine alla politica espansiva.

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