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Termina il QE3

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FX Empire
Pubblicato: Nov 3, 2014, 10:58 GMT+00:00

FINITO IL QE3 Il meeting della Fed della settimana scorsa ha sancito la fine della politica espansiva americana straordinaria (non dimentichiamoci che

Termina il QE3

FINITO IL QE3

Il meeting della Fed della settimana scorsa ha sancito la fine della politica espansiva americana straordinaria (non dimentichiamoci che quella ordinaria permane visti i tassi a zero) e la forza del biglietto verde, oltre alla risalita dei tassi di interesse sulla parte medio lunga della curva, sembrano comunque far propendere, assieme ai nuovi massimi della borsa Usa, ad uno scenario di crescita che permarrà importante con politiche monetarie meno generose ma ancora favorevoli al contesto di una ripresa.

Quello che manca per alzare i tassi con convinzione è la ripresa dell’inflazione mentre la stampella occupazionale prosegue nel suo rafforzamento. Questa settimana avremo preziose informazioni dal dato su disoccupazione e variazione salari non agricoli (attesi +230 mila il 7 novembre), ma attenzione anche a ISM manifattura il 3/11 e ISM servizi il 5/11.

MARIO PENSACI TU

La Bce il 6/11 dovrà cercare di uscire dall’angolo nel quale si è ficcata dopo i criticati stress test bancari ma soprattutto i modesti risultati  conseguiti finora con TLTRO e riacquisto di covered bond. Dovranno essere forniti dei numeri, ma soprattutto delle prospettive considerando anche la debolezza dei dati macroeconomici e di inflazione che continuano ad usciree  per ora tenuti a galla da un cambio sfavorevole e sceso a 1.25. Questa settimana avremo conferme il 5/11 con Pmi composite e vendite al dettaglio di Eurolandia, il 6/11 con gli ordini di fabbrica tedeschi ed il 7/11 con la produzione industriale tedesca.

Toccherà anche alla Gran Bretagna nello stesso giorno della Bce prendere le decisioni di politica monetaria e proprio da qui ci si attendono ad inizio 2015 le prime mosse di politica monetarie restrittive.

ABENOMICS, RIPROVIAMO

Il governo Abe, sempre più innervosito dalle condizioni stagnanti dell’economia, ha deciso di dare un’ulteriore svolta alla propria politica monetaria con un nuovo incremento nel piano di acquisto degli asset finanziari. Immediata la reazione del Nikkei (+5%) e dello Yen sopra 140 contro Euro e 111 contro dollaro. Sembra abbastanza evidente che una nuova ondata di debolezza telecomandata dalla Boj è ripartita.

OCCHIO ALL’AUSTRALIA

Settimana ricca di dati in Australia. Si parte da bilancia commerciale e vendite al dettaglio il 4/11, si prosegue il 6/11 con la disoccupazione, ma soprattutto, sempre il 4/11, la banca centrale prenderà una decisione in materia di politica monetaria.  La sensazione tecnica è che il modesto rimbalzo delle ultime sedute sia propositivo per una nuova gamba di ribasso. Gli oscillatori sono saliti sopra 50 e AudUsd non è riuscito nemmeno a scavalcare la media mobile a 50 giorni, il segno temiamo di una forte debolezza sottostante per l’Aussie.

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TRADE DELLA SETTIMANA

Saranno pochi i dati provenienti dal Sud Africa (solo la fiducia imprese il 3/11) ma tecnicamente vale la pena di segnalare il movimento bearish partito sul cambio EurZar nelle ultime settimane. Violata al ribasso la media mobile a 200 giorni sembrerebbe a questo punto essere un falso segnale la rottura rialzista del massimo del 2008 , una trappola per tori rimarginata e che ha portato ora al break della trend line rialzista in essere dal 2012. Insomma sembrano aprirsi opportunità bearish.

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