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Stand by estivo

Da:
David Ruscelli
Pubblicato: Aug 5, 2016, 16:30 GMT+00:00

Tutto rimandato a settembre Dopo il dato sorprendentemente positivo sulla disoccupazione americana il mercato entra in modalità estiva con qualche

Stand by estivo

Tutto rimandato a settembre

Dopo il dato sorprendentemente positivo sulla disoccupazione americana il mercato entra in modalità estiva con qualche sporadica indicazione che però di fatto non inciderà più di tanto sulle prospettive macroeconomiche dell’autunno oltre che sulla politica monetaria. Come la Bank of Japan e la BCE, anche la Federal Reserve ha di fatto spostato a settembre ogni valutazione sui tassi di interesse. La curva dei rendimenti che continua a contrarsi rimane però un segnale di allerta per la Yellen la quale deve fare i conti con un colpevole ritardo nell’adeguamento della politica monetaria. Consapevole che ogni parola pro rialzo rischia di danneggiare una congiuntura incerta l’equilibrismo della Fed dovrà andare avanti fin dopo le elezioni preludendo quando le quali il nuovo inquilino della Casa Bianca indicherà a Miss Yellen le nuove istruzioni operative PER IL 2017. Nella settimana entrante i dati attesi saranno quelli sulle scorte il 9 agosto, ma soprattutto quelli su vendite al dettaglio, prezzi alla produzione e fiducia dei consumatori il 12 agosto.

Rallentamento in corso

I numeri che escono dal continente europeo sono abbastanza desolanti. La ripresa sembra essersi arrestata come confermato dagli ordini di fabbrica tedeschi in contrazione rispetto ad attese di crescita. I dati reali non sembrano così supportare l’ottimismo sfoderato dagli indici Pmi ed è legittimo pensare che gli effetti reali di Brexit-terrorismo possano limare ancora qualche decimale di Pil. Proprio il tasso di crescita del secondo trimestre 2016 in Eurolandia verrà pubblicato il 12 agosto assieme alla produzione industriale. In Gran Bretagna il taglio dei tassi di interesse e l’ampliamento del QE tornano a zavorrare una Sterlina che appare destinata ad un graduale e progressivo indebolimento per i prossimi mesi.

Movimenti emergenti

Occhi rivolti alla Cina dove il 9 agosto verranno pubblicati i numeri di bilancia commerciale (import/export) e inflazione. A seguire il 12 agosto conosceremo produzione industriale e vendite al dettaglio. Il 9 agosto in piena euforia olimpica conosceremo il dato sulle vendite al dettaglio brasiliane, mentre il giorno 10 dal Messico arriveranno i dati di produzione industriale e revisione dei tassi di interesse. Sempre in Messico il 9 agosto occhio all’inflazione. Il Peso messicano risulta una delle valute più penalizzate tra gli emergenti e questo potrebbe renderlo appetibile in ottica futura.

Trade della settimana

Il 10 agosto la banca centrale neozelandese si riunirà per decidere sui tassi di interesse. Attualmente il costo del denaro è posizionato al 2,25% e le attese sono per un taglio di 25 punti base. Il bull market del Kiwi sta andando avanti contro Dollaro da oltre 1 anno. Siamo al terzo test del 38.2% di ritracciamento dell’intero bear market. A 0.723/0.735 si annida una resistenza cruciale oltre la quale per il Dollaro neozelandese di aprirebbero le porte di un rialzo ben più consistente. Ovviamente non può nemmeno sfuggire la formazione di una teorica figura di testa e spalla ribassista con neck line posizionata a 0.695. Questi sono i livelli su cui operare. Sopra 0.7350 long di Nzd, sotto 0.695 short.

nzdusd

David Ruscelli

Forex Strategico

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