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I sorprendenti dati sull’inflazione nell’UE spingono l’euro in rialzo

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David Becker
Aggiornato: Apr 30, 2017, 10:49 GMT+00:00

Le  borse europee seguono un andamento vario. Il Ftse 100 si muove in ribasso, trascinato dalla delusione per i dati sul Pil del primo trimestre, che

I sorprendenti dati sull’inflazione nell’UE spingono l’euro in rialzo

Le  borse europee seguono un andamento vario. Il Ftse 100 si muove in ribasso, trascinato dalla delusione per i dati sul Pil del primo trimestre, che lasciano alla Banca d’Inghilterra ancora del tempo, prima di innalzare i tassi. Nell’Eurozona, i mercati sono riusciti a stabilizzarsi e registrano modesti rialzi. Il Dax è rimasto invariato, mentre il Ftse Mib e l’Ibex registrano un miglioramento. Nel corso della settimana, la vittoria di Macron al primo turno delle elezioni presidenziali in Francia ha fatto balzare il Dax ai massimi storici. Tuttavia, in assenza di un nuovo fattore di stimolo, gli investitori esitano a spingere ulteriormente le borse in rialzo, specialmente in considerazione del lungo fine settimana in Europa, con la maggior parte dei mercati chiusi per la giornata festiva di lunedì. In Giappone, le borse hanno chiuso in modo vario, col Nikkei che perde lo 0,29% prima della festa d’oro. Dopo due settimane di rialzo, i mercati vanno a consolidare, con i deludenti dati sugli utili che si aggiungono ai fattori di pressione. Il Csi 300 e lo Hang Seng hanno chiuso in negativo, mentre, al termine della sessione, l’Asx ha guadagnato lo 0,04%. Negli Stati Uniti, le borse si muovono in rialzo, sinte dai dati sugli utili di Alphabet e Amazon, risultati migliori del previsto.

Continuando a muoversi in rialzo dal minimo degli ultimi quattro mesi toccato nella giornata di giovedì a 48,20$, il prezzo del Wti è aumentato dello 0,8% a 49,36$. Il greggio aveva già raggiunto il massimo delle ultime due sessioni a 49,63$. Il declino relativamente notevole della giornata di ieri, unito a una chiusura relativamente in rialzo a fronte della gamma di oscillazione sessione, apre avere incoraggiato degli acquisti tattici, in particolare a causa delle notizie secondo cui la Russia avrebbe ridotto la produzione di 30000 barili al giorno. Inoltre, i mercati si aspettano una conferma ufficiale della proroga di altri sei mesi dell’accordo dell’Opec. A ogni modo, la prospettiva di un netto aumento dell’offerta degli Stati Uniti nel mese di maggio contrasta con gli effetti positivi che deriverebbero dall’estensione dell’intesa di Vienna.

La banca centrale russa ha tagliato il tasso di interesse principale di 50 punti base, portandolo al 9,25%. I mercati attendevano un taglio di 25 punti base. La banca centrale russa ha dichiarato che “Nonostante i diversi dati secondo cui l’inflazione si starebbe muovendo verso il tasso obiettivo, le aspettative di inflazione continuano a scendere e l’attività economica è in ripresa”. Al contempo, secondo al banca centrale russa, il rischio di inflazione permane.

Il Pil del primo trimestre del Regno Unito delude le aspettative

Con una crescita trimestrale dello 0,3%, il Pil del primo trimestre del Regno Unito è risultato inferiore alle aspettative. Dopo l’espansione dello 0,7% del quarto trimestre, il tasso è il più basso dal primo trimestre dello scorso anno. I mercati attendevano una crescita dello 0,4%. Tuttavia, il tasso di crescita su base annua registra un miglioramento dall’1,9% del quarto trimestre del 2016 al 2,1% del primo trimestre del 2017. Il dato appare chiaramente positivo, ma è dello 0,1% inferiore alla lettura attesa. Durante il primo trimestre del 2017, il rallentamento è stato dovuto soprattutto al declino del settore dei servizi, motore dell’economia britannica. Nel primo trimestre del 2017, la crescita dei servizi è stata, infatti, dello 0,3%, a fonte di quella dello 0,8% registrata nel quarto trimestre del 2016.

Ad aprile, spinta dall’aumento dei prezzi legato alle festività pasquali, l’inflazione dell’Eurozona è balzata all’1,9%, superando di poco l’1,8% atteso. A ogni modo, dopo le letture nettamente superiori alle previsioni giunte da Spagna e Germania, il dato non può sorprendere.

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