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A seguito delle dichiarazioni di Trump, con il dollaro che si deprezza, le borse si muovono in ribasso

Da:
David Becker
Pubblicato: Jan 17, 2017, 14:20 UTC

Dopo il ribasso subito da gran parte dei mercati asiatici, le borse europee si muovono in negativo. L'incertezza sul futuro della politica statunitense

A seguito delle dichiarazioni di Trump, con il dollaro che si deprezza, le borse si muovono in ribasso

Dopo il ribasso subito da gran parte dei mercati asiatici, le borse europee si muovono in negativo. L’incertezza sul futuro della politica statunitense pesa sul sentimento. Inoltre, con la primo ministro del Regno Unito che, nella giornata di oggi, potrebbe annunciare una Brexit intransigente, gli investitori assumono posizioni attendiste e soltanto il Mib riesce a rimanere stabile. I titoli finanziari e industriali sono ancora sotto pressione dopo che, nella giornata di ieri, il settore automobilistico ha subito le perdite più gravi a seguito delle dichiarazioni di Trump sulla sua intenzione di introdurre un’imposta sugli autoveicoli prodotti in Messico ed esportati negli Stati Uniti. Durante la sessione odierna, il petrolio aumenta, con il Wti intorno ai 53$ al barile.

A seguito della pubblicazione di un intervista rilasciata da Trump al Wsj sul piano delle imposte sulle imprese, il dollaro si è mosso in ribasso. Gran parte dell’articolo è stato dedicato all’insoddisfazione di Trump per il progetto del Partito Repubblicano per il muro al confine tra Messico e Stati Uniti. Tuttavia, Trump ha tenuto a sottolineare come, a suo parere, il dollaro sia troppo forte, aggiungendo che questo apprezzamento dipende dal fatto che la Cina mantiene artificialmente la propria valuta troppo debole.

Il Wti ha guadagnato l’1,4% per raggiungere i 53,11$. L’incremento del prezzo del greggio è stato sostenuto dal generale ribasso del dollaro, verificatosi a seguito delle dichiarazioni rese al Wsj da Trump, secondo cui la valuta degli Stati Uniti è “troppo forte”. All’aumento del prezzo del petrolio ha, inoltre, contribuito un annuncio del ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, secondo cui Ryiad attuerà scrupolosamente l’accordo sulla riduzione della produzione.

In Germania, l’indice Zew della fiducia degli investitori di gennaio segna un miglioramento

In Germania, l’indice Zew della fiducia degli investitori aumenta al 16,6% dal 13,8% del mese precedente. Tuttavia, il dato è inferiore al 18,0% atteso. Per contro, l’indice delle condizioni attuali è risultato di gran lunga superiore alle aspettative e tale divergenza evidenzia come l’economia tedesca continui ad apparire decisamente robusta nel 2017, l’incertezza rimanga elevata e il bilancio dei rischi punti in ribasso mentre lo scenario politico inizia a mutare. In maniera piuttosto interessante, la rottura ha mostrato un nuovo declino delle aspettative di inflazione, mentre crescono quelle sui tassi di breve periodo.

Nel Regno Unito, l’indice dei prezzi al consumo principale di dicembre segna un nuovo massimo ciclico dell’1,6% su base annua. Il tasso è in aumento rispetto all’1,2% di novembre ed è il più elevato dal luglio del 2014. Le previsioni medie davano un più modesto incremento all’1,4% su base annua. L’Ipc core è salito dall’1,2% all’1,6%, superando le previsioni medie dello 0,2%. La crescita del dato core mostra che i positivi effetti di base dovuti all’aumento del prezzo del petrolio non sono l’unico fattore reflazionistico in gioco, dato che deve essere considerato anche il deprezzamento della sterlina. L’indice dei prezzi alla produzione dei fattori produttivi sale dal 13,3% di novembre al 15,8% su base annua e l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti aumenta dal 2,4% al 2,7% su base annua.

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