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A seguito della decisione degli Stati Uniti di recedere dall’accordo di Parigi, il petrolio si muove in ribasso

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David Becker
Pubblicato: Jun 2, 2017, 12:16 GMT+00:00

Il Dax ha guadagnato l'1,5% e il Ftse 100 ha raggiunto un nuovo massimo storico, ma si è fermato appena al di sotto di quota 7600 per poi tornare a

A seguito della decisione degli Stati Uniti di recedere dall’accordo di Parigi, il petrolio si muove in ribasso

Il Dax ha guadagnato l’1,5% e il Ftse 100 ha raggiunto un nuovo massimo storico, ma si è fermato appena al di sotto di quota 7600 per poi tornare a muoversi in ribasso. L’indice continua a essere sostenuto dall’indice dei direttori degli acquisti del settore edilizio, che registra un inatteso miglioramento, e dal deprezzamento della sterlina. La propensione al rischio sta chiaramente aumentando. Al contempo, tutte le borse hanno seguito un andamento positivo. In Asia, il rialzo è guidato dal Giappone, ove il deprezzamento dello yen e i dati incoraggianti hanno sostenuto i titoli delle case automobilistiche. Trump ha annunciato il recesso degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi. L’iniziativa ha provocato un declino del prezzo del petrolio pari al 3%. Il Nikkei ha chiuso in rialzo dell’1,60% e il Nikkei 225 ha superato quota 20000 per la prima volta dal dicembre del 2015. Ora, i trader attendono i dati sulle buste paga dei settori non agricoli degli Stati Uniti, che dovrebbero evidenziare 180000 nuovi posti di lavoro. Le aspettative sono elevate, specie se si considera che il rapporto di Adp sulle buste paga del settore privato, diffuso nella giornata di ieri, ha mostrato 235000 nuovi occupati.

Il Wti ha perso il 3%, toccando il minimo dei 46,74$, la quotazione più bassa dal 10 maggio. La decisione di Trump di recedere dall’accordo sul clima ha diffuso preoccupazione per l’aumento della produzione negli Stati Uniti. Tale possibilità va ad aggiungersi alla ripresa dell’attività produttiva in Libia e Nigeria, che potrebbe bilanciare la proroga dei tagli decisa dall’Opec e da altri paesi esportatori per ridurre l’eccesso di offerta.

Gli Stati Uniti recederanno dall’accordo di Parigi

Trump ha annunciato che gli Stati Uniti recederanno dall’accordo di Parigi sul clima. Per Washington, l’intesa è stato un “pessimo accordo” per tutti gli Americani. Con questa decisione, Trump ha mantenuto una delle sue promesse elettorali.

Nell’Eurozona, l’inflazione dei prezzi alla produzione è aumentata dal 3,9% di marzo al 4,3% di aprile. L’incremento è lievemente inferiore alle previsioni, ma è pur sempre una cifra elevata. Tale accelerazione non dipende esclusivamente dal prezzo dell’energia, che pure rimane il fattore principale. Dopo essere diminuita all’8,3% annuo a marzo, nel mese di aprile l’inflazione del prezzo dell’energia è salita al 9,1% annuo. Esclusa l’energia, il tasso annuo cresce dal 2,4% di marzo al 2,5% di aprile. A novembre dello scorso anno, il dato era ad appena lo 0,4% annuo.

La crescita della Grecia nel primo trimestre è stata corretta in positivo dal -0,1% allo 0,4%. In termini destagionalizzati, le previsioni del -0,1% trimestrale e del -0,5% annuo sono state aggiustate rispettivamente allo 0,4% trimestrale e allo 0,4% annuo. Ciò significa che l’economia non è in recessione e che la ripresa continua, mentre il governo d Atene tenta di ottenere una riduzione del debito, affermando che il suo pagamento è insostenibile.

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