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Quando i Big Cominciano a Giocare

Da:
Sebastiano Raimondo
Aggiornato: May 10, 2018, 07:01 UTC

Goldman Sachs ha dichiarato l'intenzione di aprire un'unità di trading Bitcoin, molto probabilmente la prima del suo genere a Wall Street.

Wall Street

Recentemente, come riportato sul New York Times, Goldman Sachs ha dichiarato l’intenzione di aprire un’unità di trading Bitcoin, molto probabilmente la prima del suo genere a Wall Street. La famosa banca d’affari è stata seguita da altri player come Intercontinental Exchange, o ICE che di fatto rappresenta la Borsa di New York.

La Borsa di New York ha lavorato a una piattaforma di trading online che avrebbe consentito ai grandi investitori di acquistare e detenere Bitcoin.  Altri player, tra cui il Chicago Mercantile Exchange, hanno già creato prodotti finanziari legati al prezzo del Bitcoin, noti come futures. Tuttavia, la nuova apertura di ICE e il consenso di Goldman Sachs fornirebbe un accesso più diretto a Bitcoin inserendo i token effettivi nell’account del cliente così da permetterne il trading online.

Nonostante l’iniziale avversione di Wall Street al mondo delle cripto valute, le recenti affermazioni rappresentano un cambio di rotta sostanzialmente importante. Di fatto anche gli enti più tradizionali come le banche d’investimento e la Borsa cominceranno ad offrire servizi di trading di valute virtuali in modo simile all’acquisto di oro o argento.

Su questa linea prosegue anche l’amministratore delegato di NASDAQ, Adena Friedman, affermando che potrebbe essere creato uno scambio di valuta virtuale se le questioni normative vengono risolte. Infine, nonostante diversi hedge fund abbiano acquistato e venduto Bitcoin, la maggior parte dei grandi investitori istituzionali, come i fondi comuni di investimento e le pensioni, l’hanno evitata proprio a causa di incertezze legali.

Oltre alle incertezze legali e allo scetticismo del mondo finanziario, c’è il problema dell’utilità del Bitcoin. La maggior parte dei tentativi di usare Bitcoin a scopo commerciale non hanno ottenuto grandi risultati e gli investitori lo hanno trattato come un bene speculativo al pari di oro e argento. Nonostante questo non fosse certo lo scopo della creazione di questa moneta virtuale, si deve prendere atto che ad oggi l’uso principale del Bitcoin è speculativo. Se uno dei motivi fondanti per l’uso di Bitcoin era la sostituzione al sistema bancario, ad oggi lo scenario futuro più realistico sembra essere un’integrazione con lo stesso.


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Questi punti restano critici e dovranno essere affrontati in un futuro non troppo lontano. Tuttavia, quello che conta è che il mondo della finanza sta vedendo per la prima volta un interesse istituzionale senza precedenti verso il Bitcoin. Quello che è valido oggi potrebbe non esserlo nei prossimi mesi e una formazione continua è indispensabile per rimanere aggiornati nel campo delle cripto valute.

Sull'Autore

Sebastiano ha un background in Business Administration con esperienze di studio alla Boston University. Dopo i suoi studi ha proseguito la sua carriera come consulente in aziende quali Accenture e Deloitte. In entrambi i casi si è focalizzato in ambito fintech coniugando la passione per la tecnologia al suo lavoro. Attualmente scrive di come la tecnologia influenza l’economia su alcuniportali online.

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