Petrolio in ribasso nonostante le riserve al di sotto delle aspettative

Nella giornata di venerdì il prezzo del petrolio greggio WTI supera i 52 $, traendo ovviamente beneficio dai dati sulle scorte USA al di sotto delle aspettative. I guadagni sono stai di lieve entità poiché, nonostante il piano dell’Opec volto a tagliare la produzione nel mese di novembre, l’offerta di petrolio da tutto il mondo rimane abbondante. Il Brent ha invece raggiunto quota 54 $ a inizio settimana, ma i dati Opec indicano ancora un aumento della produzione, ragion per cui il taglio alla produzione potrebbe rimanere solo sulla carta. Nella sessione mattutina, il petrolio ha invertito rotta e il greggio si attesta in questo momento a 50,01 $, mentre il Brent a 51,62 $ il barile.

La scorsa settimana, le riserve di petrolio greggio USA sono aumentate di poco meno di 5 milioni di barili, il primo incremento in oltre sei settimane. In questo caso sembra che i compratori di petrolio greggio in tutto il mondo non siano disposti ad arrendersi, ma difficilmente nel lungo termine riusciranno a sostenere dei movimenti più ampi. Per questa ragione i trader di lungo termine tengono sotto osservazione diversi fattori che potrebbero rivelarsi ribassisti. Ad esempio, negli Stati Uniti un numero sempre maggiore di società di trivellazione è tornata ad operare nei giacimenti, ora che il prezzo del petrolio rende di nuovo profittevole l’economia di scala. Per queste ragioni, un rally di lungo termine sembra improbabile.

Come se non bastasse, diverse economie di tutto il mondo stanno rallentando, e questo si manifesterà sulla domanda. Il taglio annunciato dall’Opec prevede una riduzione di 750.000 barili al giorno, in un mercato che soffre per un eccesso di offerta di oltre 2 milioni di barili al giorno. In altre parole, la misura rischia di essere insufficiente per influenzare i prezzi. In questo caso, probabilmente il rally continuerà ancora per un po’, ma prima o poi i venditori torneranno sul mercato.