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Nonostante il rialzo del petrolio, le borse europee vanno a consolidare a livelli elevati

Da:
David Becker
Pubblicato: Feb 23, 2017, 16:12 UTC

Le borse europee si muovono in ribasso da quotazioni elevate. Il Ftse 100 scende a causa dell'apprezzamento della sterlina, mentre il Dax declina in

Nonostante il rialzo del petrolio, le borse europee vanno a consolidare a livelli elevati

Le borse europee si muovono in ribasso da quotazioni elevate. Il Ftse 100 scende a causa dell’apprezzamento della sterlina, mentre il Dax declina in conseguenza dell’inversione dei flussi verso i beni rifugio. In Francia e nella periferia dell’Eurozona, i mercati sperimentano un andamento negativo. I titoli dei produttori di materie prime sono stati trascinati in ribasso dalla diminuzione del prezzo del rame, dovuta agli effetti negativi provocati dall’apprezzamento del dollaro sui metalli di base. In Asia, il Nikkei ha chiuso in calo dello 0,04% e sia lo Hang Seng sia il Csi 300 hanno seguito una tendenza negativa. Dai verbali del Fomc, pubblicati nella giornata di ieri, si deduce che la Fed non ha alcuna fretta di attuare una manovra restrittiva a marzo, anche se diversi membri del comitato ritengono che l’innalzamento dei tassi possa verificarsi abbastanza presto.

Dopo il declino delle scorte di greggio rilevato dall’Api nella giornata di mercoledì, il Wti aumenta dall’1,4% a 54,39$. Il rapporto dell’Api è stato pubblicato in ritardo di un giorno a causa della celebrazione del Giorno dei Presidenti negli Stati Uniti. Per ora, il mercato petrolifero non pare curarsi del picco raggiunto nella giornata di ieri a 54,60$ e del massimo delle ultime sei settimane toccato durante la sessione di martedì a 54,68$. L’Api ha registrato che, nell’ultima settimana, le scorte di greggio degli Stati Uniti si sono ridotte di 884000 barili, mentre si prevedeva un loro incremento di 3,5 milioni di barili. Un altro fattore di rialzo è stato costituito dalla contrazione di circa il 20% delle scorte di ExxonMobil nell’ultimo anno.

I dati sulla Germania sono vari. A causa della preoccupazione per l’economia, l’indice GfK della fiducia dei consumatori per il mese di marzo è sceso a 10,0 dal 10,2 di febbraio, quando era stata rilevata una sua crescita da 9,9 a 10,2. In particolare, si evidenzia il declino delle aspettative sul ciclo delle imprese, che scendono da 21,6 a 9,7. Il dato potrebbe riflettere le crescenti tensioni sul quadro politico globale e quella che pare una frattura tra Unione Europea e Stati Uniti. Le aspettative sui redditi hanno perso più di dieci punti. Sebbene l’impatto sia stato minore, anche la propensione al consumo ha registrato un declino, così come la propensione al risparmio.

La crescita della Germania rimane robusta

Spinta dal boom del settore edilizio, la crescita della Germania è aumentata, sebbene le esportazioni si siano ridotte. Il Pil della Germania del quarto trimestre segna lo 0,4% su base trimestrale, confermando le aspettative. La crescita è stata guidata dalla domanda interna. Gli investimenti nelle costruzioni sono aumentati dell’1,6% su base trimestrale, mentre continua il boom del settore abitativo, anche grazie alla Bce che mantiene basso il costo dei finanziamenti. All’approssimarsi delle elezioni, la spesa pubblica è aumentata dello 0,8% su base trimestrale, superando nettamente l’incremento dei consumi privati, pari allo 0,3% su base trimestrale.

Gli investimenti in macchinari continuano a deludere, riducendosi per il terzo trimestre. Tuttavia, la contrazione è diminuita ad appena lo 0,1%. Con l’utilizzazione delle capacità ancora a livelli elevati, il 2017 potrebbe finalmente registrare un miglioramento. Le esportazioni sono aumentate dell’1,8% su base trimestrale, ma tale incremento è stato nettamente superato da quello delle importazioni, pari al 3,1% su base trimestrale. Ciò significa che le esportazioni nette sono diminuite dello 0,4%, dopo avere già ceduto lo 0,3% nel trimestre precedente.

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