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Nonostante il declino delle vendite al dettaglio, le borse seguono un andamento vario e l’euro si muove in rialzo

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David Becker
Pubblicato: Mar 3, 2017, 16:02 GMT+00:00

Le borse europee si muovono in rialzo, con quelle dei paesi periferici dell'Eurozona che seguono un andamento più che positivo grazie ai primi sondaggi

Nonostante il declino delle vendite al dettaglio, le borse seguono un andamento vario e l’euro si muove in rialzo

Le borse europee si muovono in rialzo, con quelle dei paesi periferici dell’Eurozona che seguono un andamento più che positivo grazie ai primi sondaggi sulle elezioni presidenziali in Francia, secondo cui Macron è in vantaggio su Le Pen. A metà mattinata, il Cac 40 ha guadagnato lo 0,6% e il Ftse Mib è salito dello 0,75%. Il Dax e il Ftse 100 rimangono in negativo, ma l’indice tedesco è risalito dai minimi per tornare al di sopra di quota 12000. Il Ftse 100 si attesta al di sopra di quota 7300. Nonostante le notizie politiche incoraggianti, gli investitori paiono esitare a spingere gli indici ancor più in rialzo dopo i netti guadagni di questa settimana e prima del discorso che Yellen terrà nella giornata di oggi. La coppia EUR/USD si è mossa in rialzo, oltre la resistenza intorno a quota 1,0550.

I sondaggi sulle elezioni presidenziali in Francia danno Macron in vantaggio su Le Pen. L’ultima indagine di Odoxa sulle intenzioni di voto per il primo turno mostra il candidato indipendente Macron per la prima volta in vantaggio su Le Pen che, secondo altri sondaggi, è invece in testa. Tuttavia, tutte le indagini indicano Macron come vincitore in uno scontro diretto con Le Pen. L’annuncio di Odoxa pare avere sostenuto il rimbalzo delle borse europee, provocando il declino dei Bund tedeschi.

Il Wti si muove in lieve rialzo dello 0,2% per toccare i 52,73$. Tale aumento segue il calo del 2,2% subito nella giornata di ieri, che ha marcato un minimo delle ultime tre settimane a 52,54$. Il prezzo è rimasto stabile nonostante le notizie secondo cui l’Arabia Saudita ha tagliato i prezzi del mese di aprile del greggio che esporta in Asia. Nel corso della settimana, i dati hanno mostrato un ulteriore incremento della produzione negli Stati Uniti, che raggiunge un nuovo massimo storico e continua a premere sul prezzo. Tuttavia, l’aumento registrato dall’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia (Eia) nella scorsa settimana è stato inferiore alle aspettative.

Nell’Eurozona, le vendite al dettaglio si riducono più del previsto

Nell’Eurozona, le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,1% mensile, invece di aumentare come previsto. Il dato no sorprende, se si osservano le cifre sulla Germania pubblicate all’apertura della sessione odierna. Il dato annuale rimane stabile all’1,2%, indicando come i consumi continuino a sostenere la crescita, sebbene l’aumento del prezzo dell’energia stia erodendo il reddito reale disponibile. Rimane, quindi, da vedere quanto ancora i consumi continueranno a procedere lungo questa tendenza positiva.

L’indice dei direttori degli acquisti del settore dei servizi dell’Eurozona è stato corretto in lieve ribasso da 55,6 a 55,5, mentre il dato composito è stato confermato a 56,0. Tali letture segnano notevoli miglioramenti dal 53,7 e dal 54,4 rispettivamente toccati a gennaio. I dati sui singoli Stati membri sono vari, ma generalmente elevati, in tal modo sottolineando un’ulteriore accelerazione dell’attività economica e una ripresa sempre più diffusa, entrambi fattori incoraggianti. Le cifre paiono indicare un incremento del rischio per le proiezioni sul Pil del primo trimestre e, con l’inflazione superiore alle aspettative come si evince dai dati diffusi nella giornata di ieri, vanno ad aggiungersi alla pressione  su Draghi perché escluda almeno la possibilità di ulteriori tagli dei tassi alla prossima riunione della Bce.

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