Le borse europee seguono un andamento vario, con il Dax e il Ftse 100 che si muovono in rialzo e i mercati di Francia, Spagna e Italia in lieve ribasso.
Le borse europee seguono un andamento vario, con il Dax e il Ftse 100 che si muovono in rialzo e i mercati di Francia, Spagna e Italia in lieve ribasso.
All’avvio della sessione, il Dax è riuscito a non farsi influenzare dai dati sugli ordini industriali, risultati notevolmente inferiori alle aspettative. La lettura ha alleggerito la pressione sulla Bce perché riduca le misure espansive alla sua riunione di giovedì. Dopo tre giorni di declino, i titoli del settore minerario sono riusciti a rimbalzare in positivo. I mercati asiatici hanno in gran parte registrato modesti guadagni, ma il Nikkei ha chiuso con una perdita dell’1,08% dovuta alla prudenza adottata dagli investitori, che attendono le riunioni delle banche centrali previste per questo mese e la manovra restrittiva della Fed a marzo.
Il Pil del quarto trimestre dell’Eurozona è rimasto invariato rispetto alla lettura preliminare allo 0,4% su base trimestrale e all’1,7% su base annua. Nel terzo trimestre, le cifre erano rispettivamente dello 0,4% e dell’1,8%. La rottura ha mostrato che la spesa e gli investimenti hanno rilanciato la domanda interna e la crescita. Al contempo, dopo essere diminuiti dello 0,7% nel terzo trimestre, gli investimenti sono in ripresa, con un incremento dello 0,6% su base trimestrale. La crescita dell’1,5% sperimentata dalla esportazioni è stata oscurata dall’aumento del 2,0% delle importazioni.
In Germania, gli ordini del settore manifatturiero sono risultati nettamente inferiori alle aspettative. A gennaio, il dato generale segna una contrazione mensile del 7,4%, che cancella l’aumento del 5,2% del mese precedente. I dati della Bundesbank mostrano che il tasso degli ultimi tre mesi è ad appena lo 0,2% a fronte del 4,0% del trimestre conclusosi a dicembre. Le cifre contrastano notevolmente con i dati nettamente positivi sulla fiducia per il mese di febbraio e gettano un’ombra sulle previsioni, poiché evidenziano un rallentamento della crescita nel secondo trimestre.
Nel Regno Unito, i dati sulle vendite di abitazioni sono risultati peggiori delle previsioni. L’indice Halifax di gennaio segna, infatti, un incremento dello 0,1% mensile e del 5,1% annuo. La previsione media vedeva un incremento del 5,3% annuo, in calo rispetto alla crescita del 5,7% di gennaio. Questo 5,1% è il dato annuo più basso dal luglio del 2013 ed è pari a circa la metà del tasso di incremento di undici mesi fa. Secondo Halifax, l’offerta rimane scarsa, come affermerebbe chiunque stia cercando casa. Allo stesso tempo, i limiti di accessibilità economica riducono la domanda. Tutto ciò costituisce un ulteriore segno dell’indebolimento del settore dei consumi. I redditi medi vengono erosi dall’aumento dell’inflazione e da una crescita dei salari relativamente stagnante. Ciò suggerisce che è ragionevole assumere un atteggiamento di prudenza quando si guarda al mercato delle proprietà residenziali nel Regno Unito.