Nella mattinata di oggi, dopo una sessione positiva a Wall Street, i mercati dell'Asia-Pacifico si muovono in ribasso. Gli investitori stanno ancora
Nella mattinata di oggi, dopo una sessione positiva a Wall Street, i mercati dell’Asia-Pacifico si muovono in ribasso. Gli investitori stanno ancora elaborando o hanno assimilato la vittoria di Trump alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Il Nikkei ha guadagnato 7 punti e il dollaro ha recuperato le perdite, provocando il deprezzamento dello yen.
Senza alcun dubbio, la vittoria di Trump sarà al centro dell’attenzione nel prossimo futuro, ma molti si chiedono se i toni roboanti utilizzati nella sua campagna elettorale caratterizzeranno anche la sua presidenza. In altre parole, Trump potrebbe non essere così distruttivo come inizialmente si pensava.
Il Nikkei 225 ha chiuso in rialzo al 6,72%. Lo yen si è deprezzato contro il dollaro, toccando quota 105,71 alle 9:00 GMT. Nella giornata di mercoledì, a causa del panico sui mercati, la coppia USD/JPY era scesa intorno ai 101¥.
Nella mattinata di oggi, i rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti sono aumentati grazie alle aspettative dei trader che prevedono un aumento della spesa pubblica da parte di Trump. L’incremento dei rendimenti ha contribuito all’apprezzamento del dollaro sulle sue principali controparti, come lo yen e l’euro. Come sempre, il ribasso dello yen ha sostenuto le imprese esportatrici del Giappone, mentre il Nikkei aumenta nella mattinata di oggi.
In Australia, lo S&P/ASX 200 ha guadagnato il 2,7%, Il sottosettore energetico è salito di più del 3% e quello dei materiali si è mosso in rialzo del 5%. Il sottosettore dell’oro ha, invece, perso i guadagni registrati durante la sessione di ieri e ha perso più del 5%.
In Nuova Zelanda, lo NZX 50 ha ceduto il 2% all’apertura per poi chiudere in rialzo dell’1,5%. La Reserve Bank of New Zealand (Rbnz) ha tagliato il tasso di interesse al minimo storico dell’1,75%. La Rbnz ha dichiarato che la propria cautela è stata motivata da “numerosi fattori di incertezza che rimangono, con particolare riguardo alla situazione internazionale, e la politica monetaria potrebbe dovere essere aggiustata di conseguenza.”
Passando a osservare i mercati delle valute e delle materie prime nella mattinata di oggi, lo yuan balza al centro dell’attenzione. Contro il dollaro, spinto dal netto rialzo dei titoli di Stato degli Stati Uniti, la valuta cinese è crollata a un nuovo minimo degli ultimi sei anni. I rendimenti dei titoli di Stato degli Usa crescono sulla scia dell’inattesa vittoria di Trump.
Alle 9:00 ora di Hong Kong, lo yuan è a quota 6,8123 contro il dollaro. Nella giornata di mercoledì, la valuta cinese aveva chiuso a quota 6,7769.
Nella giornata di ieri, l’oro si è mosso in forte rialzo, spinto dal panico diffuso nei mercati dalla vittoria di Trump, che ha provocato una fuga verso gli asset rifugio. Nella mattinata di oggi, l’oro è salito dell’1,10% a 1288,40$ l’oncia. Durante la sessione di mercoledì, l’oro era aumentato di circa il 5%.