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Mercati asiatici e petrolio in ribasso, dollaro su

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David Frank
Pubblicato: Nov 17, 2016, 10:48 GMT+00:00

Questa mattina i mercati azionari in Asia e sulla costa del Pacifico si muovono tutti in ribasso reagendo al calo del prezzo del petrolio a inizio

Mercati asiatici e petrolio in ribasso, dollaro su

Questa mattina i mercati azionari in Asia e sulla costa del Pacifico si muovono tutti in ribasso reagendo al calo del prezzo del petrolio a inizio sessione; il dollaro, intanto, sale ai massimi degli ultimi 13 anni. Unica eccezione in Asia la borsa australiana, che si muove in leggero rialzo.

In Giappone l’indice Nikkei 225 cede leggermente terreno dopo aver recuperato perdite per oltre lo 0,4%. Nel complesso l’indice giapponese chiude la giornata invariato, dopo cinque giorni consecutivi su terreno positivo, con un rialzo del 10% dal giorno della vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti.

In Corea del Sud, l’indice Kospi Composite chiude in leggero rialzo, con un +0,05%. A Hong Kong le azioni del Hang Send Composite scendono dello 0,05%.

Per quanto riguarda invece la borsa australiana, lo S&P ASX200 interrompe il trend ribassista con un balzo dello 0,20% dopo un ritracciamento delle perdite per lo 0,3% di inizio giornata. L’indice guadagna nel settore energetico, con un rialzo dell’1,6%, ma subisce una forte pressione dal settore finanziario, in ribasso dello 0,36%.

Nel corso della sessione asiatica, i future sul petrolio greggio WTI perdono lo 0,2% scivolando a $ 45,49 il barile per poi recuperare salendo a 45,69, in rialzo dello 0,28%. Il benchmark internazionale, il Brent, perde lo 0,19% attestandosi a 46,54 $ il barile, pesando fortemente sui produttori di petrolio come Santos, giù di quasi il 3%, Woodside Petroleum, in calo di oltre il 2% e Oil Search, che perde oltre l’1%.

I mercati del petrolio sono finiti sotto pressione grazie ai dati economici Usa pubblicati dall’agenzia di informazione sull’energia USA (EIA) che indicano un incremento di scorte di greggio nell’economia più grande del mondo di 5,3 milioni di barili, a fronte di un incremento pari a 1,5 milioni di barili previsto dagli analisti.

Tornando ai mercati forex, il dollaro USA è ai massimi degli ultimi 13 anni circa. Alle 9:00 GMT l’indice del dollaro USA si attesta infatti a 100,15, dopo aver toccato a inizio sessione quota 100,57, ai massimi dall’aprile 2003.

Questa mattina lo yen giapponese gudagna terreno sul dollaro mettendo sotto pressione gli esportatori di petrolio e spingendo il Nikkei in ribasso. Alle ore 9:15 GM the la coppia USD/JPY si attesta 109,06.

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