Jabar al-Luaibi, il ministro del Petrolio dell'Iraq, ha invitato le società produttrici di gas naturale e di petrolio che operano nel paese a continuare
Jabar al-Luaibi, il ministro del Petrolio dell’Iraq, ha invitato le società produttrici di gas naturale e di petrolio che operano nel paese a continuare ad aumentare le esportazioni nel corso del prossimo anno. Simili affermazioni naturalmente contrastano con la possibile riduzione della produzione concordata dall’Opec, che dovrebbe venire attuata da novembre. In un mercato già in eccesso di offerta, l’invito del ministro iracheno può esclusivamente dar luogo a una virata al ribasso. Il governo di Baghdad dovrà certamente affrontare diverse sfide in futuro. Detta semplicemente, l’Iraq si trova in una condizione in cui deve attirare nuovi capitali.
Attualmente, la produzione dell’Opec ammonta a circa 33,6 milioni di barili al giorno, di cui l’Iraq ne produce 4,43 milioni. Pertanto, ci si deve chiedere se Baghdad applicherà o meno i tagli alla produzione. L’accordo iniziale, che vede una riduzione pari a 750000 barili al giorni, non tiene comunque conto dell’eccesso di offerta, al momento di circa 2 milioni di barili al giorno. Qualsiasi aumento della produzione da parte dell’Iraq potrebbe soltanto peggiorare la dinamica di domanda e offerta.
Jabar al-Luaibi “ha affermato la necessità di continuare ad aumentare la produzione di gas naturale e di petrolio accrescendo lo sforzo delle compagnie nazionali ed estere nel resto del 2016 e nel 2017.” Ciò considerato, si deve ritenere che, in futuro, l’eccesso di offerta sarà ancora maggiore. Si deve, poi, attendere per vedere quale sarà la reazione del mercato a questa dichiarazione, ma non si può certo immaginare che sia positiva. Recentemente, il mercato petrolifero si è mosso in forte rialzo, spinto dall’accordo dell’Opec. La mossa ha provocato una lieve sovraestensione del Wti e del greggio. Ci si aspetta, comunque, un pullback e, con le notizie in grado di provocare un ribasso che giungono dall’Iraq, è difficile credere che i venditori non tornino a interessarsi del mercato, dato che potrebbe tornare in overshooting.