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Le borse si muovono in ribasso a seguito della delusione per la conferenza stampa di Trump

Da:
David Becker
Pubblicato: Jan 12, 2017, 14:21 UTC

A seguito del ribasso subito dalle borse in Asia e negli Stati Uniti, i mercati europei sono sotto pressione. La prima conferenza stampa di Trump ha

Le borse si muovono in ribasso a seguito della delusione per la conferenza stampa di Trump

A seguito del ribasso subito dalle borse in Asia e negli Stati Uniti, i mercati europei sono sotto pressione. La prima conferenza stampa di Trump ha deluso gli investitori, poiché non ha affatto chiarito quali politiche economiche e di bilancio la nuova amministrazione repubblicana intende attuare. I mercati hanno, quindi, nuovamente adottato un atteggiamento attendista: l’avversione al rischio aumenta e il dollaro finisce sotto pressione.

Nella mattinata di oggi, in Europa, sono sotto pressione in particolare i titoli farmaceutici, dopo essere scesi durante sessione statunitense a seguito delle affermazioni di Trump durante la conferenza stampa. Per il presidente eletto, le società farmaceutiche e i loro lobbisti fanno pagare i farmaci troppo cari. Trump ha aggiunto che obbligherà il settore a intervenire sui prezzo. Il Ftse 100 ha interrotto la serie di dodici sessioni consecutive di rialzo e si sta lentamente ritirando dai massimi storici.

Il greggio è aumentato a 52,99$, la quotazione più alta delle ultime quattro sessioni. L’incremento è stato causato dal deprezzamento del dollaro seguito alla conferenza stampa di Trump. Inoltre, per il momento, i membri dell’Opec stanno ottemperando all’accordo sulla riduzione della produzione. L’Iraq e il Kuwait stanno, infatti, rispettando i tagli loro assegnati, mentre l’Arabia Saudita ha informato i propri clienti che ridurrà le forniture.

In Italia, i rendimenti dei titoli di Stato con scadenza nel 2019 e nel 2023 sono diminuiti. Tuttavia, il dato generale è vario. L’asta dei titoli a breve termine è stata sostenuta dalle politiche espansive della Bce e dalla prosecuzione degli acquisti di titoli nel quadro del programma di allentamento quantitativo. L’asta dei titoli a lungo termine ha visto un aumento dei rendimenti. L’Italia ha venduto 3 miliardi di euro in titoli di Stato con scadenza nel 2019 con un coupon dello 0,05% a un rendimento medio dello 0,06%, meno dello 0,3% dell’asta precedente.

In Germania, la crescita del Pil nel 2016 è aumentata dall’1,7% all’1,9%, più dell’1,8% previsto. La crescita aggiustata per i fattori di calendario sale dall’1,5% del 2015 all’1,8%. Secondo l’ufficio federale di Statistica, la crescita è stata sostenuta dalla domanda interna, con i consumi privati e quelli pubblici che aumentano rispettivamente del 2,0% e del 4,2%. La causa principale dell’incremento della spesa pubblica è da individuarsi nell’accoglienza dei rifugiati. In generale, i consumi sono aumentati del 2,5% e rappresentano il principale fattore di crescita. A ogni modo, Destatis ha rilevato un incoraggiante incremento degli investimenti, con quelli nel settore edilizio che crescono del 3,1% e quelli in macchinari e attrezzature industriali in aumento dell’1,7%. Al contempo, le variazioni delle scorte e le esportazioni nette sono diminuite, il che dovrebbe placare le critiche secondo cui la Germania punta eccessivamente sull’export come motore della crescita.

A novembre, la produzione dell’Eurozona ha superato le aspettative, aumentando dell’1,5% su base mensile. Il dato di ottobre è stato corretto al rialzo dal -0.1% allo 0,1% su base mensile. Il tasso annuo è salito dallo 0,8% di ottobre al 3,2% di novembre. Giungono, quindi, ulteriori segnali di una robusta crescita del Pil nel quarto trimestre, come già indicato dai dati annuali sul Pil della Germania, pubblicati nella mattinata di oggi. La lettura segna un aumento della crescita dall’1,5% del 2015 all’1,8% su base aggiustata per i giorni lavorativi .

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