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Le borse si muovono in rialzo, ma il prezzo del petrolio aumenta in attesa del vertice dell’Opec

Da:
David Becker
Pubblicato: May 22, 2017, 14:46 UTC

Le borse europee si muovono in gran parte in ribasso. Il Ftse 100 è riuscito a registrare modesti guadagni, grazie alla domanda sostenuta dal

Le borse si muovono in rialzo, ma il prezzo del petrolio aumenta in attesa del vertice dell’Opec

Le borse europee si muovono in gran parte in ribasso. Il Ftse 100 è riuscito a registrare modesti guadagni, grazie alla domanda sostenuta dal deprezzamento della sterlina, ma nell’Eurozona l’avversione al rischio è tornata a manifestarsi, e i mercati della periferia sono nuovamente sotto pressione. In Spagna, l’elezione di un massimalista, deciso avversario di Rajoy, alla segreteria del partito socialista ha contribuito a ravvivare l’instabilità politica. In Italia, la borsa si muove in ribasso, trascinata dalle dichiarazioni della Commissione europea. Bruxelles ha, infatti, avvertito il governo di Roma che l’Italia è tra gli Stati membri con un’elevata quantità di prestiti in sofferenza. La Commissione ha invitato tali paesi a prendere in considerazione misure per “facilitare un risanamento accelerato del bilancio”. Come il Dax, il Ftse Mib si è mosso in rialzo, mentre il Ftse 100 ha guadagnato lo 0,32%. In Asia, i mercati paiono trascurare le preoccupazioni generate dal “fattore Trump”. L’aumento del prezzo del petrolio ha contribuito ad alleggerire la tensione e le borse si sono mosse in rialzo, proseguendo lungo la tendenza positiva tenuta da Wall Street nella giornata di venerdì.

Il prezzo del petrolio supera i 51$

Il prezzo del Wti ha segnato un nuovo massimo mensile, raggiungendo i 51,26$. Il greggio è aumentato dopo avere notevolmente oscillato durante la sessione di venerdì, quando i dati di Baker Hughes hanno mostrato che il numero dei pozzi petroliferi attivi negli Stati Uniti è cresciuto per la diciottesima settimana consecutiva. L’ultimo incremento registra otto nuovi impianti in attività, per un totale di 720, che rappresenta il massimo dall’aprile del 2015. Questa è la serie di incrementi settimanali più lunga dal 2011, quando il numero di pozzi petroliferi attivi aumentò per diciannove settimane consecutive.

I mercati stanno anticipando che il vertice dell’Opec del 25 maggio si concluderà con la proroga di nove mesi delle misure di riduzione della produzione per 1,8 milioni di barili al giorno, adottate all’inizio del 2017. In base all’accordo originario, tali misure dovevano cessare alla fine di giugno. Nell’ultima settimana, il prezzo del petrolio è aumentato del 4,7%, in gran parte grazie a tale ipotesi. Arabia Saudita, Kuwait e Russia si sono, infatti, dichiarati favorevoli all’estensione dell’accordo di Vienna.

Il Portogallo è finalmente uscito dalla procedura per disavanzo eccessivo. Nella giornata di oggi, la Commissione europea ha annunciato che tale procedura deve essere conclusa. La decisione di Bruxelles deve ancora essere approvata dal Consiglio dell’UE, ma la raccomandazione della Commissione apre la strada all’uscita definitiva del Portogallo da una procedura iniziata sei anni fa con l’adozione del piano di salvataggio.

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