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Le borse europee si muovono in rialzo, con il Ftse 100 che raggiunge nuovi massimi storici

Da:
David Becker
Aggiornato: Jan 16, 2017, 09:31 UTC

Le borse europee si muovono in generale rialzo, con il Ftse 100 che prosegue lungo la sua tendenza positiva a raggiunge nuovi massimi storici. Tuttavia,

Le borse europee si muovono in rialzo, con il Ftse 100 che raggiunge nuovi massimi storici

Le borse europee si muovono in generale rialzo, con il Ftse 100 che prosegue lungo la sua tendenza positiva a raggiunge nuovi massimi storici. Tuttavia, il rialzo dell’indice britannico è, per una volta, inferiore a quello del Dax e del Mib, che registra l’andamento migliore con Ubi Banca che continua a salire dopo la formalizzazione della sua offerta di salvataggio di tre banche. Altri indici hanno visto il rimbalzo dei titoli delle industrie automobilistiche e sanitarie. Fiat Chrysler è andata meglio dei suoi concorrenti, riuscendo a recuperare parte delle gravi perdite subite nella giornata di ieri a causa delle accuse mosse dalle autorità statunitensi di truccare le emissioni dei suoi motori diesel. Il Ftse 100 è diretto verso il sesto rialzo settimanale consecutivo, spinto dal deprezzamento della sterlina. Al contempo, il Dax segna livelli toccati per l’ultima volta nel 2015. Nella giornata di ieri, la propensione al rischio è tornata ad aumentare grazie al fatto che la delusione per la conferenza stampa di Trump inizia a svanire e grazie al rialzo sperimentato dalla maggior parte dei mercati asiatici nella notte, con quelli nipponici che registrano l’andamento migliore a causa del deprezzamento dello yen. Le borse si muovono in positivo anche negli Stati Uniti, ma il Wti ridiscende al di sotto dei 53$ al barile.

In Spagna, l’inflazione dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo si conferma all’1,4%, in aumento rispetto allo 0,5% su base annua nel mese scorso e in linea con il dato preliminare. Come in Spagna, l’aumento dei prezzi è principalmente dovuto all’incremento del prezzo del petrolio, che ha fatto crescere l’inflazione dei costi di trasporto così come il prezzo delle abitazioni. L’inflazione dei generi alimentari aumenta, come il dato core all’1,0% dallo 0,8% del mese precedente. Tuttavia, l’inflazione core rimane ben al di sotto della definizione di stabilità dei prezzi della Bce. Tuttavia, sebbene la Spagna abbia preso delle misure per rimuovere l’indicizzazione dei salari, vi è ancora il rischio che l’incremento dell’inflazione, principalmente dovuto a effetti di base, giunga a colpire i salari, sebbene la disoccupazione sia ancora molto elevata.

In Germania, nel mese di dicembre, l’inflazione dei prezzi all’ingrosso è balzata al 2,8% dallo 0,8% di novembre. Il dato non sorprende, se si considera che l’indice armonizzato dei prezzi al consumo era già notevolmente salito, e costituisce un ulteriore prova di come gli effetti legati al prezzo del petrolio stiano causando un generale aumento dell’inflazione. In Germania, con la crescita superiore alla media degli ultimi dieci anni, il rischio che le conseguenze dell’incremento del prezzo del petrolio si radichino e provochino un aumento dei salari e dei prezzi è più elevato che altrove.

In Cina si registra un declino dell’avanzo commerciale. La seconda potenza economica mondiale ha un surplus commerciale di circa 41 miliardi, il più basso dall’aprile del 2016, a fronte dei 47,5 attesi e dei 44,6 di novembre. Nel 2016, l’avanzo commerciale della Cina si è ridotto di più di 510 miliardi dai 594 miliardi del 2015. Le esportazioni sono aumentate del 5,1% verso gli Stati Uniti e dell’8,3% verso la Corea del Sud, mentre quelle verso l’UE sono diminuite del 4,7%.

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