Pubblicita'
Pubblicita'

Le borse europee seguono un andamento vario, ma i titoli energetici si muovono in rialzo

Da
David Becker
Pubblicato: Feb 2, 2017, 16:55 GMT+00:00

Le borse europee seguono un andamento vario, con l'euro che si muove in rialzo riprendendo la maniglia di quota 1,08, mentre, nonostante i dati migliori

Le borse europee seguono un andamento vario, ma i titoli energetici si muovono in rialzo

Le borse europee seguono un andamento vario, con l’euro che si muove in rialzo riprendendo la maniglia di quota 1,08, mentre, nonostante i dati migliori delle aspettative, i rendimenti di titoli statunitensi non riescono ad aumentare. Le letture nettamente positive di Adp e Ism non sono, infatti, state in grado di spingere i rendimenti, così trascinando il dollaro in ribasso. La Banca d’Inghilterra ha mantenuto i tassi di interesse invariati e ha corretto in positivo le previsioni sul Pil nel rapporto sull’inflazione. Attualmente, l’indice europeo Stoxx 600 si muove in ribasso, condizionato dal vario andamento delle borse nazionali. Tra quelle che perdono vi è il Dax, mentre il Ftse Mib è tra quelle che salgono con un guadagno dell’1,2%. Nonostante i dati diffusi dal dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, che registrano un aumento delle scorte di greggio e di derivati superiore alle previsioni, il petrolio è riuscito a mantenere la tendenza al rialzo.

A dicembre, l’Ipp dell’Eurozona registra un incremento dell’1,6% su base annua, il più elevato dal febbraio del 2013. Il dato mensile mostra un aumento dello 0,7%. La lettura rappresenta una nuova prova della crescente pressione dei prezzi e segue all’espansione dell’Ipc dell’Eurozona, che ha toccato l’1,8% su base annua, il massimo degli ultimi quattro anni. Tra tutti gli Stati membri dell’Eurozona, la Grecia registra il maggiore incremento dell’Ipp, che raggiunge il 2,7% su base annua.

Nel Regno Unito, l’indice dei direttori degli acquisti del settore edilizio per il mese di gennaio delude le aspettative

Nel Regno Unito, l’indice dei direttori degli acquisti del settore edilizio per il mese di gennaio ha deluso le aspettative, giungendo a 52,2. Tale dato segue il 54,2 di novembre e si confronta con una previsione media di 53,8. La lettura segna il primo declino in quattro mesi.

Il Wti ha raggiunto il picco mensile a 54,34$. Ora, la resistenza obiettivo è a 55,24$, il massimo degli ultimi diciannove mesi toccato il 3 gennaio. Dopo più di tre settimane, il greggio rompe, dunque, la gamma di oscillazione. Tuttavia, per potere affermare che si tratta di un segnale di rialzo, si dovrebbe attendere una chiusura al di sopra dei 53,88$ toccati al termine della sessione di ieri. L’oscillazione del prezzo è dipesa dalla pressione al ribasso causata dall’aumento della produzione negli Stati Uniti e la spinta al rialzo derivante dalla riduzione dell’offerta da parte dell’Opec. Nella giornata di mercoledì, l’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia (Eia) ha rilevato un incremento delle scorte di greggio, benzina e distillati superiore alle aspettative. L’Eia ha, inoltre, rilevato un calo della domanda.

La Fed pare lievemente più sicura di raggiungere i suoi obiettivi di crescita e inflazione, sebbene al momento i rischi di breve periodo siano appena bilanciati. Falchi e colombe dovranno fare di più durante la riunione del Fomc di marzo e molto dipenderà dall’aumento della spesa pubblica promesso da Trump in campagna elettorale. Infine, la Fed non ha preso alcun impegno circa la tempistica del suo prossimo intervento sui tassi di interesse.

Sull'Autore

Pubblicita'