Le borse europee vanno a consolidare, con il Dax e il Ftse che riescono a muoversi in lieve rialzo. Tuttavia, l'indice tedesco non riesce ancora a
Le borse europee vanno a consolidare, con il Dax e il Ftse che riescono a muoversi in lieve rialzo. Tuttavia, l’indice tedesco non riesce ancora a superare quota 12000 e l’Euro Stoxx 50 perde lo 0,15%. Tale andamento segue una sessione asiatica ampiamente positiva, con lo Hang Seng che ha guadagnato più dell’1%, mentre l’Asx ha chiuso in netto ribasso. In attesa delle riunioni delle banca centrali di Stati Uniti, Giappone, Regno Unito e Svizzera che si terranno nel corso della settimana, gli investitori hanno adottato un atteggiamento prudente. Sulle piazze europee, i titoli delle compagnie minerarie sono riusciti a recuperare, con Anglo American e Rio Tinto che registrano i guadagni maggiori. Secondo gli analisti di JPMorgan, le quotazioni delle compagnie minerarie sono attraenti e offrono rendimenti in netto aumento. Nella giornata di oggi, il greggio si è mosso in lieve ribasso, con il Wti che tocca i 48,44$.
Il Wti si è mosso in ribasso per la quarta sessione consecutiva, ma ha recuperato gran parte delle perdite precedenti che lo avevano spinto al minimo dei 47,97%, la prima quotazione al di sotto dei 48,0$ dalla fine di novembre. Il prezzo è appena al di sopra dei 48$, ossia a poco più del 9% al di sotto della chiusura della sessione di martedì, che ha preceduto un netto ribasso. Sul prezzo del greggio pesano le scorte degli Stati Uniti ai massimi storici, l’aumento dei pozzi petroliferi attivi negli Stati Uniti e i dati che indicano come la Russia non stia attuando l’accordo dell’Opec sulla riduzione della produzione.
A gennaio, la produzione industriale dell’Italia è diminuita del 2,3% mensile, completamente cancellando l’aumento dell’1,4% mensile registrato a dicembre del 2016. Aggiustata per i giorni lavorativi, la contrazione è dello 0,5% annuo. a dicembre 2016, il dato era del 6,8% su base annuale. Gli indici della fiducia rimangono positivi, ma le cifre ricordano che la congiuntura è ancora debole. Intanto, i future sui Bund tedeschi continuano a salire.
Smets, governatore della Banca Nazionale del Belgio e direttore generale per l’Economia della Bce, ha lasciato intendere che la situazione non è ancora cambiata. Nel corso di un’intervista al Wall Street Journal, Smets ha affermato che le ultime dichiarazioni di Draghi “non significano di per sé un prossimo mutamento della politica monetaria”. Tali affermazioni non sorprendono, dato che Draghi è stato abbastanza chiaro nel mantenere una posizione espansiva i politica monetaria, pur tentando di segnalarne un sottile cambiamento durante la conferenza stampa. A ogni modo, pare ormai evidente che la Bce propenda verso una posizione di neutralità. Le voci secondo cui la Bce avrebbe discusso della possibilità di una manovra restrittiva, prima della conclusione del programma di allentamento quantitativo, lasciano chiaramente intendere che si tratta di una soluzione ancora lontana, la quale non verrà adottata come minimo prima del prossimo anno.
Il governo britannico dovrebbe attivare la procedura dell’art. 50 del TUE già nella giornata di domani, dando inizio con l’UE ai negoziati sul recesso. Nella giornata di oggi, il governo dovrebbe disporre di voti sufficienti all’approvazione del provvedimento sulla Brexit da parte della Camera dei Comuni. Il voto della Camera dei Lord è, invece, previsto per domani. I mercati non ne saranno certo sorpresi e sposteranno rapidamente l’attenzione sulla risposta dell’UE.