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L’apprezzamento del dollaro pesa sui mercati emergenti

Da:
David Frank
Pubblicato: Nov 11, 2016, 12:12 UTC

Nella mattinata di oggi, con l'arresto della tendenza positiva, i mercati asiatici si sono mossi in ribasso. A seguito dell'elezione di Donald Trump a

L’apprezzamento del dollaro pesa sui mercati emergenti

Nella mattinata di oggi, con l’arresto della tendenza positiva, i mercati asiatici si sono mossi in ribasso. A seguito dell’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, il dollaro si è mosso in rialzo, provocando un calo della domanda di asset dei mercati emergenti.

L’indice del dollaro si è mosso lievemente in ribasso, cedendo lo 0,12% per toccare quota 98,66, ma ha pur sempre raggiunto il massimo di quota 99,08 nelle ultime due sessioni overnight. L’apprezzamento del dollaro deriva dalla vendita dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti, che sta accentuando la curva dei rendimenti. Tale sviluppo è dovuto al programma di Trump di aumentare la spesa pubblica, in particolare quella per le infrastrutture.

Alle 11:30 ora di Hong Kong, il rendimento dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti a dieci anni è al 2,13%. I titoli a trenta anni sono ora al 2,94%, il massimo dal 12 gennaio.

Nella mattinata di oggi, il Nikkei ha arrestato la sua ascesa. Dopo avere guadagnato più dell’1% all’apertura, l’indice nipponico ha chiuso in rialzo di soltanto lo 0,28%. Nella giornata di giovedì, il Nikkei era aumentato di più del 7%, raggiungendo quota 17344.42. Lo yen ha interrotto la sequenza di cinque giornate negative contro il dollaro, avvicinandosi a quota 106,42 alle 11:00 ora di Hong Kong. Nella scorsa settimana, il cambio USD/JPY era prossimo ai 102¥.

Grazie alla promessa di Trump di aumentare la spesa per le infrastrutture negli Stati Uniti, il prezzo dei metalli sta salendo. Nella giornata di ieri, alla borsa dei metalli di Londra, il rame ha raggiunto il massimo degli ultimi sedici mesi, pari a 5714$. Durante la sessione di oggi, il rame è sceso a 5579$ a tonnellata.

Salgono le azioni delle società minerarie dell’Asia-Pacifico. Nella mattinata di oggi, Rio Tinto ha guadagnato più del 2,8%, Fortescue Metals Group è aumentata più del 3% e BHP Billiton supera il 2%.

Il possibile incremento della domanda di metalli negli Stati Uniti potrebbe influire in modo determinante sull’andamento delle materie prime, come il rame e l’alluminio. Data la possibilità di un aumento della domanda da parte delle società edilizie degli Stati Uniti, le azioni delle compagnie minerarie australiane stanno salendo. Dopo la Cina, gli Stati Uniti sono i secondi importatori di materie prime dall’Australia.

Nella notte, Wall Street ha sperimentato un’altra sessione notevolmente positiva. Il Dow Jones ha toccato un nuovo massimo storico a quota 18807,88. Nel corso della giornata, l’indice Blue Chip ha guadagnato più di 200 punti. Lo S&P 500 ha sperimentato una certa volatilità, salendo dello 0,2% a quota 2167,48. Il settore tecnologico è nuovamente rimasto sotto pressione, con il Nasdaq Composite che ha perso lo 0,8% per chiudere a quota 5208,80.

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