La vittoria di Macron al primo turno delle elezioni presidenziali francesi spinge gli asset più rischiosi in rialzo

Dopo la vittoria di Macron al primo turno delle elezioni presidenziali in Francia, le borse europee si sono mosse in rialzo e la propensione al rischio è aumentata. Il Cac 40 ha riportato il risultato migliore, guadagnando più del 4,0%. Al contempo, il Dax è salito del 3%, portandosi al di sopra di quota 12400 e sia il Ftse Mib sia l’Ibex 35 si sono mossi in rialzo. In Asia, la maggior parte dei mercati ha chiuso in positivo, con il Nikkei che, sostenuto dal deprezzamento dello yen, ha registrato un guadagno dell’1,37%. Nel frattempo, le borse cinesi continuano a muoversi in ribasso, con il Csi 300 che chiude con una perdita dell’1,02%, mentre si ipotizza che le autorità di politica economica e monetaria di Pechino aumenteranno gli sforzi per ridurre il trading a leva. Negli Stati Uniti, le borse si muovono in rialzo, seguendo l’andamento positivo dei mercati europei. Il prezzo del Wti è risalito dal minimo dei 49,67$ per raggiungere i 50,05$.

Con un rialzo di più dell’1% nelle prime ore della sessione, il Ftse 250 ha toccato un nuovo massimo storico. In seguito, i guadagni sono diminuiti, ma l’andamento dell’indice rimane positivo. Il Ftse 100 guadagna l’1,8%, ma è ancora ben al di sotto del massimo storico registrato il 20 marzo. L’andamento positivo del Ftse 100 deriva dal deprezzamento della sterlina nei confronti dell’euro, che torna a muoversi in rialzo. Questo indice è composto da società multinazionali, i cui utili sono in valuta estera. Diversamente, le società quotate nel Ftse 250 hanno sede nel Regno Unito e, pertanto, sono più sensibili alle fluttuazioni della sterlina.

Macron batte Le Pen

Con il 23,8%, Macron ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali in Francia. Le Pen è giunta seconda con il 21,5%, Fillon è terzo con il 19,9% e Melenchon è quarto con il 19,6%.

Il Wti guadagna l’1% per portarsi a 50,05$, recuperando appena poco più dell metà delle perdite subite durante la sessione di venerdì. L’aumento della propensione al rischio seguito all’esito delle elezioni francesi ha spinto in rialzo il petrolio e le altre materie prime. Intanto, l’Opec e altri paesi produttori continuano a discutere della possibilità di prorogare l’accordo sulla riduzione della produzione fino alla seconda metà dell’anno. L’incremento della produzione degli Stati Uniti continua a ostacolare il rialzo del greggio. I dati pubblicati nella giornata di venerdì hanno mostrato il quattordicesimo aumento consecutivo del numero dei pozzi petroliferi attivi negli Stati Uniti, rafforzando le aspettative circa un netto incremento dell’offerta nel mese di maggio.

L’indice tedesco Ifo vede un miglioramento dal 112,4 di marzo al 112,9 di aprile. Tale esito supera le aspettative ed è il migliore dal luglio del 2011. Tuttavia, il risultato positivo  è interamente dovuto al balzo dell’indicatore delle condizioni attuali dal 119,5 di marzo al 121,1 di aprile. Al contempo, l’indice delle aspettative future scende da 105,7 a 105,2, evidenziando un peggioramento della situazione, specie se associato ai deludenti dati dell’indice dei direttori degli acquisti.