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La sterlina crolla ai minimi di ottobre, spingendo il Ftse 100 a nuovi massimi

Da:
David Becker
Pubblicato: Jan 11, 2017, 17:26 UTC

I rendimenti dei titoli di Stato europei mostrano un andamento vario, con i Gilt che vanno peggio degli altri, mentre il Ftse 100 raggiunge un nuovo

La sterlina crolla ai minimi di ottobre, spingendo il Ftse 100 a nuovi massimi

I rendimenti dei titoli di Stato europei mostrano un andamento vario, con i Gilt che vanno peggio degli altri, mentre il Ftse 100 raggiunge un nuovo massimo e la sterlina risale dal minimo recentemente toccato contro l’euro. A ogni modo, i rendimenti dei Gilt si riducono e il Ftse 100 continua a testare nuovi massimi, mentre il Dax è a livelli osservati per l’ultima volta nel 2015 e il prezzo del petrolio rimbalza dai minimi, con il Wti che si assesta al di sopra dei 51$ al barile. Gli investitori attendono la conclusione della conferenza stampa di Trump, la prima dalla sua elezione. In Europa, le notizie principali giungono dal Regno Unito ove, a novembre, la produzione industriale ha superato le aspettative. Tuttavia, il dato positivo è stato bilanciato dall’aumento del disavanzo commerciale.

Nel secondo trimestre, gli istituti dell’Eurozona vedono una crescita stabile dello 0,4% su base trimestrale. Combinando le previsioni di Ifo, Insee e Istat danno una crescita trimestrale dello 0,4% nel quarto trimestre del 2016 e nei primi due del 2017. Ora, gli investimenti dovrebbero superare i consumi, i tassi annuali dovrebbero essere intorno all’1,5% e l’inflazione dovrebbe balzare dallo 0,7% del quarto trimestre del 2016 all’1,5% nel primo e secondo trimestre del 2017. Un tasso dell’1,5% è ancora inferiore alla definizione di stabilità dei prezzi della Bce, ma egualmente marca un incremento. Infine, il fatto che i tassi in Germani siano chiaramente superiori alla media europea sta ravvivando le critiche alle politiche espansive di Draghi.

A novembre, la produzione del Regno Unito ha superato le aspettative con una crescita del 2,1% su base mensile e del 2,0% su base annuale, in aumento dai precedenti -1,1% su base mensile e -0,9% su base annua. Secondo le previsioni, la crescita doveva essere di appena lo 0,6% su base mensile e dello 0,3% su base annua. La produzione manifatturiera è aumentata dell’1,3% su base mensile e dell’1,2% su base annua dal -1,0% su base mensile e dal -0,5% su base annua di ottobre.

I dati sul commercio bilanciano quelli nettamente positivi sulla produzione

I dati incoraggianti sulla produzione sono stati bilanciati dall’inatteso ampliamento del disavanzo commerciale a novembre. 3,3 miliardi di sterline in importazioni hanno annullato l’incremento di 700 milioni di sterline delle esportazioni. Il disavanzo commerciale è, quindi, ben più ampio dei previsti 4,2 miliardi di sterline. Tali dati evidenziano come il deprezzamento della sterlina non sia una strada a senso unico. Contro il dollaro, dopo un iniziale rialzo seguito alla pubblicazione delle letture, la valuta britannica ha ceduto circa 50 pip.

In Germania, gli ordini di macchinari di novembre hanno sperimentato un rimbalzo, aumentando del 5% su base annuale dopo essere diminuite del 10% nel mese precedente. Gli ordini interni hanno recuperato il 3%, mentre quelli dall’estero sono aumentati del 5%. La ripresa degli ordini interni è stata notevole, con il tasso tendenziale ora del 2% dopo il -6% nei tre mesi fino a ottobre e il -12% nei tre mesi fino a settembre.

Dopo essere stato sotto pressione nelle ultime due sessioni, il prezzo del petrolio è risalito alla maniglia dei 51$. All’inizio della settimana, un incremento delle scorte di greggio superiore alle aspettative, unito alla notevole crescita delle scorte di benzina e distillati, pare avere trascinato i mercati in ribasso. Ora, i trader attendono i dati dell’Eia, che verranno pubblicati nella tarda giornata di mercoledì.

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