I mercati azionari europei si muovono in rialzo dopo il lungo fine settimana. I risultati migliori rispetto alle attese appartengono alla BP, in aggiunta
I mercati azionari europei si muovono in rialzo dopo il lungo fine settimana. I risultati migliori rispetto alle attese appartengono alla BP, in aggiunta alle notizie positive da parte delle società tecnologiche statunitensi, che hanno già sospinto i mercati asiatici, sebbene l’ASX abbia chiuso con una perdita finale dello 0,10%, dopo che la Banca Centrale australiana ha lasciato i tassi invariati e ha messo in guardia sull’alto livello del debito in Cina. I funzionari stanno cercando di limitare la leva finanziaria e oggi il CSI 300 ha perso lo 0,38%, mentre l’Hang Seng è riuscito a guadagnare lo 0,33%. I mercati giapponesi si mostrano positivi, sostenuti da uno yen debole. In Europa gli investitori appaiono meno nervosi in merito ai rischi geopolitici e la notizia che la Grecia ha raggiunto un accordo con i creditori, in aggiunta al fatto che Trump fa progressi con la propria agenda, stanno sostenendo un sentimento ampiamente positivo. Il DAX mostra una performance sottotono con un aumento dello 0,16%, dato che gli investitori hanno bisogno di un maggiore impulso per spingere l’indice oltre il livello dei 12500, che risulta già vicino a livelli record. Il FTSE 100, nel frattempo, è salito dello 0,44% dopo i dati sull’indice PMI manifatturiero, che sono risultati migliori rispetto alle attese.
I contratti future sul WTI in prossima scadenza sono in rialzo dello 0,5%, ai 49,08$, negoziati in una gamma di prezzo relativamente ristretta e vicino al punto mediano della gamma di oscillazione della scorsa settimana. Il mercato sta focalizzando l’attenzione sull’incontro del prossimo 25 maggio fra l’OPEC e i rappresentanti delle altre nazioni alleate produttrici di petrolio, per stabilire una prosecuzione dell’accordo sui tagli alle estrazioni con forti aspettative da parte dei mercati. Questa settimana i dati d’inventario sulle scorte di greggio negli Stati Uniti sono attesi con una correzione in ribasso per la quarta settimana di seguito, dopo i livelli record raggiunti lo scorso marzo, anche se restano ancora superiori del 10% rispetto ai livelli visti alla fine del 2016.
I dati definitivi dell’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero dell’Eurozona vengono corretti in ribasso
Il PMI manifatturiero definitivo dell’Eurozona viene rivisto in ribasso al livello di 56,7 dal 56,8 indicato inizialmente, tuttavia risulta ancora in netto miglioramento rispetto al 56,2 di marzo. Pertanto, il forte ritmo di espansione del settore manifatturiero mostra un’ulteriore accelerazione in aprile. La Markit ha reso noto che la produzione, i nuovi ordini e l’occupazione sono tutti in salita, con i livelli di accelerazione più alti da sei anni a questa parte. La pressione sui prezzi alla produzione rimane elevata, tuttavia la Markit ha anche indicato un’allentamento rispetto ai livelli recenti. Il bilanciamento tra l’attuale miglioramento degli indicatori del sentimento e soprattutto il fatto che a ripresa non sta solo progredendo ma si sta anche ampliando, fornirà un sostegno nei confronti di un atteggiamento neutrale all’incontro di giungo che soltanto una vittoria della Le Pen, al ballottaggio di domenica prossima, potrebbe ostacolare.
Il tasso di disoccupazione di aprile nell’eurozona si mantiene stabile al 9,5%, generando qualche disappunto rispetto alle attese di un nuovo declino del dato generale verso il 9,4%. Tuttavia, l’effetto della festività pasquale potrebbe aver avuto qualche effetto, visto che il quadro generale degli indicatori suggerisce che prosegue il miglioramento del mercato del lavoro. Le differenze all’interno dei vari Paesi restano molto ampie, tuttavia il dato della Spagna risulta del 18,2%, quasi il doppio rispetto alla media dell’eurozona, mentre la disoccupazione in Germania evidenzia un dato del 3,9%, secondo le misurazioni dell’Eurostat.