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La disputa sulle prossime misure della BCE muove i mercati

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David Becker
Pubblicato: May 29, 2017, 12:21 GMT+00:00

// In una giornata molto tranquilla, con i mercati di Regno Unito e Stati Uniti chiusi per festività, le borse europee si muovono in lieve ribasso, ma il

La disputa sulle prossime misure della BCE muove i mercati

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In una giornata molto tranquilla, con i mercati di Regno Unito e Stati Uniti chiusi per festività, le borse europee si muovono in lieve ribasso, ma il Dax guadagna e l’euro si apprezza. Importanti esponenti della Bce possono anche segnalare notevole prudenza nella progressiva conclusione delle misure di stimolo, ma l’avversione al rischio torna a crescere a causa della costante preoccupazione per il sistema bancario italiano. I titoli bancari e gli indici italiani si muovono, infatti, in ribasso e gli spread dell’Eurozona riprendono ad aumentare. Nowotny e Villeroy, importanti membri della Bce, non hanno dato particolari indicazioni circa la mosse future della Bce. Pertanto, i mercati concentrano l’attenzione sulla relazione che Draghi terrà al Parlamento europeo.

Il Wti cede lo 0,33% per venire negoziato a 49,60$, correggendo in parte il rimbalzo del 3,5% dal minimo degli ultimi undici giorni a 48,18$ sperimentato durante la sessione di venerdì. Il netto rimbalzo di venerdì ha seguito un ribasso ancor più forte provocato dalla riscossione dei profitti a seguito della tanto attesa decisione dell’Opec sulla proroga del programma di riduzione della produzione. Nella giornata di venerdì, Baker Hughes ha annunciato la messa in funzione di altri due pozzi petroliferi negli Stati Uniti. Il totale degli impianti attivi sale, quindi a 722 (un anno fa, erano 406). Il dato pare avere un effetto ritardato sull’andamento del greggio nella giornata di oggi. Secondo alcuni analisti, l’odierno ribasso dipenderebbe, infatti, dall’incremento del numero di pozzi petroliferi attivi negli Stati Uniti.

A maggio, la M3 dell’Eurozona rallenta

A maggio, la crescita dell’offerta di moneta M3 dell’Eurozona si è ridotta dal 5,3% al 4,9% annuo, deludendo le aspettative. L’aumento delle controparti della M3 e del credito al settore privato è ancora al centro dell’attenzione. I dati su base annua mostrano, infatti, che il credito alle imprese non finanziarie continua a crescere, ma in misura inferiore, scendendo dall’1,7% di marzo all’1,6% di aprile. La crescita del credito con durata superiore all’anno rimane solida, mentre quella dei prestiti a un anno continua a contrarsi. Allo stesso tempo, le conseguenze del ritardo della Pasqua nel 2017 potrebbero avere ridotto i prestiti alle imprese nel mese di aprile, sostenendo, invece, il credito alle famiglie, aumentato dal 2,5% annuo di aprile al 2,6% annuo di maggio. I prestiti per l’acquisto di abitazioni e il credito al consumo sono, infatti, entrambi aumentati.

Nowotny, membro della Bce, ha affermato che, se paragonata agli standard storici, la ripresa è stata modesta. Tuttavia, Nowotny ha aggiunto di non condividere le prospettive pessimiste di quanti ritengono che “gli elevati risparmi, i modesti investimenti e i continui problemi legati al debito” condurranno a un periodo di “secolare stagnazione”. Nowotny ha avvertito che “percepire l’economia mondiale come un processo in cui l’espansione di un paese provoca la recessione degli altri è un concetto errato, che può rivelarsi del tutto pericoloso se posto alla base della politica internazionale.” Allo stesso tempo, Nowotny, pur apparentemente concorde con le politiche del Fmi, ha sottolineato la necessità di adottare politiche di sostegno a favore dei soggetti a più basso reddito, “altrimenti, si rischia di perdere il consenso nei confronti delle politiche che contribuiscono alla nostra prosperità.”

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