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La BCE conferma la propria neutralità e trascina le borse europee in ribasso

Da:
David Becker
Pubblicato: Jun 22, 2017, 16:16 UTC

Le borse europee continuano a muoversi in ribasso, seppure con perdite minori a seguito della stabilizzazione con il prezzo del petrolio durante la

La BCE conferma la propria neutralità e trascina le borse europee in ribasso

Le borse europee continuano a muoversi in ribasso, seppure con perdite minori a seguito della stabilizzazione con il prezzo del petrolio durante la sessione asiatica. L’Asx si è mosso in rialzo grazie all’intervento degli investitori esteri. Il Csi ha registrato lievi guadagni, sostenuto dall’inclusione di 222 titoli cinesi nell’indice Mssci. Il Nikkei ha chiuso in ribasso dello 0,14% a causa dell’apprezzamento dello yen, che ha pesato sui titoli delle imprese esportatrici. In Europa, il Dax e il Ftse 100 si sono mossi in ribasso. L’indice britannico ha ceduto nonostante i dati del Cbi sulla tendenza degli ordini industriali, risultati migliori delle previsioni. Le perdite maggiori sono state subite dal Ftse Mib e dall’Ibex 35. Il rapporto mensile della Bce ha confermato il graduale passaggio dell’Eurotower a una posizione di neutralità sui tassi di interesse. Tuttavia, i membri della Bce continuano a esitare ad affermare con chiarezza l’adozione di misure restrittive. Come previsto, la Reserve Bank of New Zealand ha mantenuto i tassi di interesse invariati

Nel Regno Unito, l’indice CBI supera le previsioni

Nel Regno Unito, l’indice Cbi ha superato le previsioni, balzando ai massimi degli ultimi trenta anni di quota 16. Si attendeva, invece, un declino dal 9 del mese scorso a 7. A giugno, le esportazioni sono aumentate al massimo degli ultimi ventidue anni. I dati positivi sugli ordini tracciano un quadro positivo sul futuro. La crescita del prodotto è diminuita, ma il deprezzamento della sterlina sostiene le esportazioni e gli ordini. Il rapporto del Cbi ha, inoltre, mostrato come il ribasso della sterlina continui a premere sui prezzi. Secondo le aspettative per il mese di giugno, i prezzi, infatti, saliranno, pur rimanendo al di sotto del picco registrato a febbraio.

In Francia, le previsioni sulla produzione vedono un miglioramento. Gli ultimi dati sulla fiducia delle imprese sono stati contraddittori. Il sentimento del settore manifatturiero è inaspettatamente sceso dal 109 di maggio al 108 di giugno. Al contempo, l’indicatore delle previsioni sulla produzione sale cresce da 7 a 17, suggerendo che la vittoria del partito di Macron alle elezioni legislative ha contribuito al miglioramento della fiducia. Nel corso del mese, le previsioni sulla produzione aziendale hanno subito una lieve flessione, pur rimanendo elevate.

Praet, economista capo della Bce, ha suggerito la possibilità di una manovra restrittiva all’orizzonte. Praet ha, infatti, dichiarato che “le lamentele dei Tedeschi per i tassi di interesse sono notevoli”, ma ha aggiunto che le discussioni sul tema sono amichevoli, tanto in pubblico quanto in seno al Consiglio direttivo della Bce. Praet ha poi sottolineato che “la ripresa è generale e dovrebbe continuare”, con la Germania già “un po’ più avanti degli altri.” L’aumento dei prezzi potrebbe essere ancora sorprendentemente lento, ma, per Praet, “tale andamento prima o poi cambierà”, favorendo una modifica della politica monetaria.

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