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Investire in transizione energetica, scenari per fotovoltaico e gas naturale

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Aug 16, 2021, 08:21 UTC

Investire in transizione energetica per rendere resiliente il portafoglio finanziario, scenari positivi per fotovoltaico e gas naturale.

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Cosa c’è nel futuro della transizione energetica? Ne abbiamo scritto a più riprese in alcune guide negli ultimi anni, per prefigurare il cambiamento già in atto ben prima della pandemia, ma che dopo i recenti fatti di cronaca legati agli sconvolgimenti climatici, sembrano avere ottenuto una corsia preferenziale anche nelle agende di politica interna di molti paesi prima restii.

La transizione energetica non sarà una passeggiata e dal punto di vista dell’investitore è bene prendere coscienza di quel che sta accadendo, in particolare è direttamente coinvolto l’investitore in materie prime come petrolio, gas naturale, metalli industriali, ecc.

Se, infatti, ancora per tutto il decennio in corso la domanda di petrolio è prevista in crescita, così non sarà nel prossimo decennio. Dal 2030 in avanti, infatti, si ipotizza che il prezzo delle auto elettriche inizi una fase di consistente discesa permettendo ad un numero sempre più ampio di persone di acquistarle. Questo passaggio, epocale se ci fermiamo un attimo a riflettere, potrebbe rapidamente far crollare i consumi di petrolio. E se nell’immediato è una buona notizia, perché il prezzo potrebbe aumentare in modo consistente, dall’altra non lo è perché proprio l’impennata eccessiva del suo prezzo potrebbe portare ad una elevata accelerazione nel processo di elettrificazione dei mezzi di trasporto.

Gas naturale

Eni spa nel suo piano industriale al 2050 ha previsto di spostare la sua produzione dal petrolio al gas naturale. Entro tale data almeno l’85% della sua produzione annuale si baserà sul gas naturale.

Secondo Aberdeen Standard Investments, il gas naturale avrà un ruolo importante nel mix energetico, e l’aumento dei consumi dovrebbe attestarsi sull’1% annuale, come riporta il Financialounge.

Molto dipenderà anche dalla discesa dei prezzi delle energie rinnovabili, certo, ed anche dall’introduzione dell’idrogeno se si troveranno soluzioni tecnologicamente sostenibili.

Energia dal non rinnovabile verso quota zero

Al 2050, prosegue Aberdeen, la quota di energie derivate da fonti non rinnovabili dovrebbe ridursi al 25%, ma potrebbe ridursi anche al 12% se verranno rispettati in modo rigoroso gli impegni sul clima di Parigi 2015.

Certamente non bisogna attendersi una transizione energetica omogenea in ogni parte del globo. L’Unione Europea è in questo processo di transizione ecologia la capo fila che sta dettando e potrà dettare ancora di più la rotta in futuro, anche agli Stati Uniti e alla Cina.

Gli Stati Uniti sono un attimo indietro rispetto all’Ue e devono recuperare terreno sul mix energetico.

La Cina come più volte annunciato attraverso varie fonti, hanno un obiettivo di riduzione al 2060. Il loro problema è legato al fatto che i loro impianti al carbone sono più giovani e serve un arco temporale più ampio per rientrare dei costi.

Fotovoltaico necessario

Il fotovoltaico e in generale l’uso dell’energia solare per produrre energia elettrica appare come la tecnologia più pronta a farci fare un balzo verso la transizione energetica.

Questa fonte di approvvigionamento dell’energia vale dal 25% al 60% nelle previsioni di Aberdeen Standard Investments. L’eolico, invece, crescerà a ritmi più lenti.

Transizione energetica e gli altri settori

Ma transizione energetica non significa solo approvvigionarsi di energia da fonti rinnovabili, anche altri settori come l’edilizia e l’industria devono fare la loro parte.

Ebbene questi due settori sono decisamente indietro, vuoi per fattori culturali nel primo, vuoi per gli investimenti fatti nel secondo.

Il settore dei trasporti è in una fase intermedia secondo Aberdeen. Qui lo sviluppo negli ultimi decenni si è concentrato sulla realizzazione di motori termici sempre più performanti e capaci di consumare meno per inquinare meno. Bene sviluppato anche l’ibrido elettrico-termico, mentre i motori elettrici sulle auto sono stati montati solo su pochi modelli (costosi).

Anche il trasporto pubblico su ruota dovrà dirottare i suoi investimenti su altre tecnologie, come ad esempio sulle propulsioni alimentate dall’idrogeno.

Come scegliere le aziende su cui investire

Se questi sono alcuni aspetti dello scenario che si profila nel vicino orizzonte, quali le società su cui investire?

Ebbene andrà fatta una analisi specifica azienda per azienda, a partire dal piano industriale, onde evitare di incappare nel cosiddetto “greenwashing”.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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